Elenco blog personale

sabato 11 marzo 2017

Tirreno-Adriatico: Quintana doma il Terminillo

Grande assolo di Quintana sul Terminillo alla Tirreno-Adriatico 2017. Lo scalatore colombiano vi aveva già trionfato nel 2015, quando si aggiudicò anche la classifica generale. È destinato a ripetersi quest'anno. Molto indietro Nibali ed Aru.

giovedì 9 marzo 2017

Emery come Cuper: la disfatta del Psg

Non si può sprecare un vantaggio di 4-0, ottenuto all'andata, come ha fatto ieri sera il Psg sul campo del Barca, rimediando un clamoroso 6-1. Anche al lordo dell'arbitraggio casalingo, che ha favorito i catalani, e del talento purissimo di Neymar. La gestione della partita da parte di Emery mi ha ricordato quella di tante finali o partite solenni, come Lazio-Inter del 5 maggio 2002, da parte di Cuper. Sufficienza prima, paura poi. Sconfitta, anzi disfatta, alla fine. Eppure Emery aveva ben altro curriculum. Mi ha sorpreso. 

Alaphilippe può vincere il Tour de France

L'abbiamo scoperto, sulle Ardenne, nel 2015, Alaphilippe. E subito, esercitandomi nella vana arte del pronostico sportivo, mi avventurai a predire una sua vittoria in una grande corsa a tappe, magari il Tour. Lo scorso anno, Alphilippe ha stentato, ma comunque è tornato protagonista sulle Ardenne, mostrando il passo del grande grimpeur. Ieri, alla Parigi-Nizza, Alaphilippe ha vinto una breve e dura cronometro, mettendo in fila Contador e Gallopin, non due sconosciuti. Certo, non era una prova contro il tempo lunga e pianeggiante, ma, insomma è stato un successo, che mi pare confermare le grandi attitudini del giovane corridore francese, classe 1992, alle corse a tappe. La Parigi-Nizza, vediamo come la concluderà, non è il Tour de France. Eppure, ripeto, Alaphilippe ha il fondo e la classe per vincerlo, il Tour, un giorno non lontano.

martedì 7 marzo 2017

Milano-Sanremo 2017: i favoriti. Sagan su tutti. C'è anche Colbrelli

Sabato 18 marzo 2017, torna la Milano-Sanremo, ad un soffio dall'inizio della primavera. E mai come quest'anno regna l'incertezza circa i possibili vincitori della classica più affascinante del calendario ciclistico internazionale. La più lunga e, apparentemente, la più facile. Perciò quella meno intelligibile. L'Italia non sale sul gradino più alto del podio dall'assolo di Pozzato, nell'ormai lontano 2006. La lunghissima volata vincente di Colbrelli alla Parigi-Nizza autorizza qualche speranza azzurra. Tra i candidati al successo finale, c'è anche lui, che all'arrivo della classicissima è già stato sesto nel 2014 e nono nel 2016. Ecco, il borsino dei favoriti.
* Aggiornamento del 9 marzo 2017: volata imperiosa di Greipel su Demare, nella quinta tappa della Parigi-Nizza. Il tedesco rientra tra i favoriti della Milano-Sanremo, tanto più se dovesse fare freddo.
*Aggiornamento del 13 marzo 2017: la strepitosa vittoria colta ieri da Sagan sul muro di Fermo, alla Tirreno-Adriatico, mi induce a considerare il campione del mondo il favorito principe per la Milano-Sanremo. E' in condizioni straordinarie.

  1. Sagan ****
  2. Kristoff ****
  3. Kittel ***
  4. Cavendish ***
  5. Gaviria ***
  6. Demare **
  7. Greipel **
  8. Bouhanni **
  9. Van Avermaet **
  10. Colbrelli **
  11. Nizzolo *
  12. Pozzato *
  13. Viviani *

Napoli-Real Madrid: rimonta? Serve l'impresa

Difficile, difficilissimo il compito del Napoli, chiamato a rovesciare il risultato del Bernabeu, stasera, al San Paolo, ottavi di ritorno della Champions League 2016/17. In ogni caso, una partita del genere, meglio giocarla in casa, davanti al proprio pubblico. Serve l'impresa al Napoli, che sarà possibile soltanto se gli assi blancos, penso soprattutto a Cristiano Ronaldo e Bale, non vivranno una grande serata. Un gol del Napoli nei primi 20, 25 minuti, potrebbe davvero innescare la rimonta. Stiamo a vedere.

domenica 5 marzo 2017

Cagliari-Inter 1-5

Il portiere del Cagliari aiuta l'Inter di Pioli ad ottenere una larga vittoria in trasferta, alla fine 5-1 per i nerazzurri, apparsi più ordinati con la difesa a quattro. Perisic, autore di una doppietta, non dovendo coprire tutta la fascia, ha potuto mettere a frutto il suo estro e la sua velocità. Primo gol in serie A, e con l'Inter, di Gagliardini. Domenica, l'Atalanta. Riuscirà Pioli a vincere uno scontro diretto?

sabato 4 marzo 2017

Kwiatkowski trionfa alle Strade Bianche 2017

È l'albo d'oro a fare la grandezza di una corsa. Per questa ragione, la vittoria odierna di Kwiatkowski alle Strade Bianche 2017 aiuterà ancora la giovane prova in linea italiana nel percorso di avvicinamento al novero delle classiche più importanti del calendario ciclistico internazionale. Secondo posto per Van Avermaet. Entrambi saranno tra i favoriti della Parigi-Roubaix. A patto di conservare questa condizione.

venerdì 3 marzo 2017

E' scomparso Raymond Kopa, asso di Stade Reims, Real Madrid e Francia

Uno dei più forti giocatori degli anni '50, francese di origini polacche, come tanti, come Chopin, Raymond Kopa, nato Kopaszewski, si fece conoscere nella più forte squadra francese del tempo lo Stade Reims, con la quale raggiunse la prima finale di Coppa dei Campioni, nel 1956, contro il Real Madrid di Di Stefano, cui sarebbe approdato, l'anno dopo, condividendo il mito, che dei blancos che si andava edificando. Vi rimase fino al 1959, conquistando tre titoli europei, l'ultimo proprio contro lo Stade Reims, nel 1959. Nel mezzo, i mondiali di Svezia del 1958, conclusi al terzo posto con la Francia, dietro il Brasile di Pelè, Vavà, Didì, Zagallo, Garrincha e la Svezia padrona di casa. Il suo connazionale Fontaine avrebbe vinto, con 13 gol, il titolo di capocannoniere. La locuzione calcio champagne, poi tornata di moda ai tempi di Platini, Tigana e Giresse, fu coniata allora, per Kopa e Fontaine. Kopa era un brevileneo, artista del dribbling, che eseguiva in mille modi, compiaciuto, tanto che gli rimproveravano di sbarazzarsi raramente del pallone, qualche volta sacrificando compagni meglio posizionati. Era il precipitato, questo studiato egoismo, dei suoi esordi da ala. Poi divenne centravanti, ma a modo suo, agendo spesso fuori dall'area, partendo in dribbling. Al Real Madrid, si spostò di nuovo sull'ala, perché al centro signoreggiava Di Stefano e a sinistra, dal 1958, cannoneggiava Puskas. Nell'anno del mondiale svedese, complice la grandeur transalpina, fu pallone d'oro. Nato nel 1931, Kopa è mancato oggi.

lunedì 27 febbraio 2017

Borriello 90 gol in serie A

Va per i 35 anni, Borriello. Eppure è ancora lì, a ridosso dei primi nella classifica dei cannonieri della serie A 2016/17: 11 gol in questo campionato, 90 in serie A, 127 in carriera. E la sensazione, l'ho scritto tante altre volte, che avrebbe potuto segnare il doppio dei gol, considerati i suoi mezzi tecnici ed atletici. 

La forza di Gabbiadini e l'ortodossia di Sarri

Più di dieci punti dalla vetta, pur avendo a lungo praticato il miglior calcio del campionato. Questo il paradosso del Napoli di Sarri, sabato battuto dall'esuberanza dell'Atalanta di Gasperini. E qualche colpa Sarri, pur bravo, ce l'ha. Penso alla gestione di Gabbiadini, non un centravanti classico, ma di certo un attaccante di valore, con un notevole sinistro, un ottimo gioco aereo e tanti colpi. I 5 gol in 3 partite al Southampton dimostrano come l'ortodossia di Sarri, nella gestione del gruppo, abbia finito per indebolire il Napoli. Gabbiadini, messo nelle condizioni di rendere al meglio, avrebbe fatto comodo eccome. Gabbiadini è andato via, è arrivato Pavoletti, che però non gioca. E Mertens, nel ruolo di prima punta, ha già fatto più del dovuto. Sarebbe bastato, per un attaccante occorre tenerne il massimo conto, consultare i numeri. Gabbiadini, pur subentrando spesso, nel Napoli aveva segnato 25 gol in 79 partite. Aver considerato fallimentare od anche solo non positiva la sua esperienza in azzurro è stato un errore piuttosto grossolano. Che, ora, il Napoli sta pagando.

domenica 26 febbraio 2017

Inter-Roma 1-3: 2 Nainggolan, Icardi, Perotti (r)

Nainggolan, che anni fa Ausilio non prese puntando su Hernanes, cannoneggia contro la difesa colabrodo allestita da Pioli e trova due eurogol. Medel inutile da mezzo libero. Squadra sconclusionata l'Inter, cui pure spetterebbe un rigore per fallo sul subentrato Eder. Con la difesa a 4, l'Inter aveva un senso. Che non ha più. Pioli ha sbagliato tutte le partite importanti. Dal Napoli alla Juventus alla Lazio in Coppa Italia. E stasera con la Roma. Tutto prevedibile già alla lettura delle formazioni. Contro la Roma, fece meglio l'Inter di De Boer. Icardi accorcia le distanze a 10 minuti dal termine. Dopo che sono entrati anche Gabigol e Banega. Poi Medel commette un fallo da rigore, segna Perotti e seppellisce le speranze di rimonta. Pioli inadeguato. 

mercoledì 22 febbraio 2017

La vicenda Bonucci può affossare la Juve

Bonucci in tribuna dopo la lite con Allegri. Il leader tecnico della difesa bianconera non giocherà stasera contro il Porto, andata degli ottavi della Champions League 2016/17. Allegri tiene il punto, mostrando invece indulgenza verso se stesso: rischia di provocare una crisi. Già la Juve, titolare di una storia più grama che altro nelle competizioni europee, rischiava di uscire con il Porto. Ora, questo rischio atavico si fa più concreto. Sarebbe l'inizio della fine del ciclo bianconero. E credo che lo sarà.

Aguero 315 gol in carriera. Nono tra i goleador in attività

Partita vibrante, squadre allungate, continui rivolgimenti di fronte, corsa, tecnica e pochissima strategia. Insomma, una grande partita tra Manchester City e Monaco, andata degli ottavi di Champions League 2016/17, ieri sera: 5-3 per il City e doppietta per il fantastico attaccante argentino Aguero, issatosi, a meno di 29 anni, a 315 gol in carriera, nono tra i goleador in attività. Ecco la classifica dei primi dieci goleador in attività.


  1. Cristiano Ronaldo    581 gol
  2. Messi                        557 gol
  3. Ibrahimovic              483 gol
  4. Eto'o                         395 gol
  5. Luis Suarez              379 gol
  6. Huntelaar                 369 gol
  7. Totti                         323 gol
  8. Rooney                    320 gol
  9. Aguero                     315 gol
  10. Lewandowski          314 gol



domenica 19 febbraio 2017

L'Inter batte il Bologna con gol di Gabigol

Già ho sentito di paragoni calcisticamente blasfemi con Ronaldo, che segnò proprio sul campo del Bologna il suo primo gol nerazzurro. Non scherziamo, Gabigol ha fatto un golletto a porta vuota, addirittura su assist di D'Ambrosio,  i piedi peggiori della serie A! Per me, Gabigol è modesto e non merita tutte queste attenzioni. Vittoria fortunosa ed immeritata per l'Inter del sopravvalutato Pioli.

giovedì 16 febbraio 2017

Villareal-Roma 0-4: tripletta di Dzeko. La Roma può vincere l'Europa League

Nettissimo successo esterno della Roma nell'andata dei sedicesimi di finale dell'Europa League 2016/17, 4-0 sul campo del Villareal, con tripletta di Dzeko. La Roma ha la squadra per vincere il trofeo. L'avrebbe avuta anche l'Inter.

mercoledì 15 febbraio 2017

Real Madrid-Napoli 3-1. Rimonta al ritorno?

Il colpo di genio di Insigne illude. Il Real Madrid pareggia e poi vince con Benzema,  che in Europa rende il doppio di Higuain, Kroos e Casemiro. Reina non brilla, anzi. Come Sarri. Di cambiare spartito, conoscendone uno solo, non è capace. Ma almeno Mertens, teso e giù di tono, avrebbe potuto sostituirlo all'inizio della ripresa. La difesa dei blancos ha denunciato limiti noti. Sui quali si poggiano le speranze napoletane di rimonta al ritorno. Difficile che succeda, ma l'impresa non è impossibile. Anche il San Paolo ha il suo miedo escenico.

lunedì 13 febbraio 2017

I 50 anni di Roberto Baggio. Cinque ragioni per ricordarlo

Il più grande giocatore della storia del calcio italiano, dopo Meazza e prima di Totti. Roberto Baggio, artista prima che calciatore, compirà 50 anni il prossimo 18 febbraio. Ecco cinque ragioni per ricordarlo e celebrarlo.

  1. Il dribbling: un fondamentale, che non si allena o che si allena poco. Baggio ne è stato un virtuoso naturale. Grazie alla sapienza innata del tocco, alla padronanza del palleggio, alle finte di corpo ed allo scatto fulmineo. Aveva non solo il primo, ma anche il secondo ed il terzo, qualche volta il quarto dribbling. Come oggi solo Messi. E prima di lui, Meazza, Di  Stefano, Garrincha, Pelé, Sivori, Sandro Mazzola, Cruijff, Best,  Zico e poi Ronaldo, il brasiliano. Me ne dimentico pochi. 
  2. Il senso del gol: 318 gol da professionista, sesto italiano assoluto, dopo Piola, 364 gol, Del Piero, 346 gol, Meazza 338 gol, Totti, 323 gol e Toni, 322 gol. Roberto Baggio ha segnato in tutti i modi, persino di testa ogni tanto, grazie alla precisione chirurgica del tiro, spesso eseguito in anticipo, prendendo il portiere in contropiede. Di destro e di sinistro, in area e fuori dall'area, quasi mai di forza, sempre con eleganza. E tanti gol nelle occasioni solenni, 9 ai mondiali, come Paolo Rossi e Vieri, il quale ultimo, però, segnò solo un gol, contro la Norvegia nel '98, nelle gare ad eliminazione diretta. Baggio, invece, trascinò letteralmente la triste Italia di Sacchi alla finale di Usa '94, perduta ai rigori contro il Brasile. L'errore di Baggio dal dischetto, un dispetto di un destino saragattianamente cinico e baro, fece il giro del mondo. Ma, senza di lui, quell'avventura azzurra sarebbe terminata molto prima.
  3. Il gioco contro tempo: fateci caso, la maggior parte dei calciatori, approssimandosi la porta, accelera, aumenta la frequenza dei passi, si fa frenetica. Baggio, no. Alla vista del portiere, più spesso, rallentava. Aspettava il difensore farglisi sotto e poi, dribbling a rientrare, con il destro od il sinistro, e tiro all'angolo con il piede opposto. Questo incedere caracollante, quasi esitante ed invece colmo di forza consapevole, a Brera, che lo vide nei primi anni di carriera, ricordava il grande Meazza.
  4. L'invidia degli allenatori: sebbene Baggio non avesse il piglio del comando, per tutta la carriera, e forse con la sola eccezione di Mazzone al Brescia, fu sofferto moltissimo dagli allenatori. Su tutti Lippi, che lo mandò via dalla Juve e gli preferì persino Russo all'Inter, e Capello, che lo sostituiva con immancabile puntualità. Ma, anche Ulivieri a Bologna, dove Baggio risorse, 22 gol all'esito di un campionato che lo condusse al suo terzo mondiale, quello di Francia '98. E perché? Perché Baggio, asso naturale, riusciva, quasi senza volerlo, a dimostrare la superiorità del singolo sul gruppo, dell'estro sullo spartito, dell'assolo sulla sinfonia, del guizzo sulla tattica. Sacchi, che ne trasse immensi benefici in nazionale, ancora oggi, trova modo e maniera di punzecchiare Baggio. E solo perché costui si era opposto alla monacazione forzata nei suoi schemi.
  5. L'individualismo ai tempi della mistica del gruppo: Gramsci scrisse che "i più non esistono fuori dell'organizzazione". E tutto sommato è vero. Ecco, Roberto Baggio nel novero dei più non c'è stato e non poteva starci. E' sopravvissuto alla più grande e più inutile rivoluzione della storia del calcio. Quella cominciata proprio da Sacchi, perché il calcio totale olandese era ben altro, come ben altro era stata la meravigliosa Ungheria di Puskas. Giocava da solo Baggio, il che non significa che non servisse assist meravigliosi ai compagni o che non ne ricevesse. Ma, insomma, non rincorreva gli avversari, non ripiegava, come si dice malamente da qualche lustro a questa parte. Non andava a tempo. Epperò decideva. Ha cambiato molte squadre in carriera, diventando il beniamino di tutte le tifoserie. Egregio, perché fuori dal gregge. Un campione senza tempo.

domenica 12 febbraio 2017

Inter-Empoli 2-0: Eder e Candreva

Giocatore superiore Gagliardini. Gioca, benissimo, come se fosse un veterano. L'Inter dipende da lui. Empoli troppo debole eppure pericoloso in contropiede. Pioli cerca di capire chi sia più scarso tra D'Ambrosio ed Ansaldi. Li schiera entrambi, uno dopo l'altro. Deve giocare Santon! Detto questo, Gabigol è scarso. Tanto per essere chiari. Pinamonti, esordiente in A, diventerà un campione. L'Inter vince 2-0, gol di Eder e Candreva. 

sabato 11 febbraio 2017

Doppietta di Gabbiadini in Premier League

Bella doppietta di Gabbiadini nel largo successo esterno del Southampton contro il Sunderland. Ha fatto bene a cercare l'avventura oltremanica questo centravanti atipico ma tecnicamente fortissimo. Il buon giorno si vede dal mattino. Il gioco di Sarri non faceva per lui. E viceversa.

domenica 5 febbraio 2017

Juve-Inter 1-0. Pioli perdente

Un perdente è un perdente. Pioli è un perdente, come Cuper, giusto oggi sconfitto in finale di Coppa d'Africa. Due partite sbagliate in pochi giorni. Contro la Lazio, la più grave, perché la Coppa Italia era alla portata dell'Inter, e contro la Juve. Cambiato il modulo per paura, D'Ambrosio, i piedi peggiori della serie A, schierato per incompetenza, Palacio subentrato per confusione. Inter mai davvero pericolosa. Juve fortunata ed aiutata da un arbitraggio casalingo. Però un perdente è un perdente. E Pioli è un perdente. Inutile dilungarsi. È questa la sintesi più fedele della partita. E, temo, della stagione dell'Inter.