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mercoledì 19 luglio 2023

TDF 2023: a Courchevel vince Gall

Il Tour de France 2023, dopo il colpo al mento ricevuto ieri dalla prestazione clamorosa di Vingegaard, riparte con la diciassettesima tappa Da Saint-Gervais Mont-Blanc, Courchevel, 165,7 km a arrivo sopra i 2.000 metri di altitudine. Quattro Gpm, con l'horse categorie del Col de la Loze. Terreno per sommuovere la classifica ci sarebbe, ma ci vorrano anche le gambe. Va via una fuga. Ma è dietro che succede tutto. Pogacar va in crisi e perde altri minuti da  Vingegaard, che ha il Tour nelle mani. Il successo di tappa va all'ottimo Gall. Secondo Simon Yates. 

domenica 16 luglio 2023

TDF 2023: sul Saint-Gervais Mont-Blanc vince Poels

Quindicesima tappa del Tour de France 2023, Alpi e arrivo sul Saint-Gervais Mont-Blanc. Va via una fuga con più di trenta corridori con Van Aert, Soler, Thibaut Pinot, Skjelmose, Ciccone. Il gruppo maglia gialla lascia fare. Si avvantaggiano sulla penultima ascesa di giornata, Van Aert, Poels e Soler. Poi Poels resta da solo e vince, con oltre due minuti su Van Aert, che colleziona l'ennesimo piazzamento. Pogacar, pur scortato da un ottimo Adam Yates e dallo stesso Soler, una volta ripreso, non riesce a staccare un solidissimo Vingegaard, che chiude la seconda settimana di questo Tour con la maglia gialla. Domani, secondo e ultimo giorno di riposo.

sabato 15 luglio 2023

TDF 2023: a Morzine vince Carlos Rodriguez

Tanto rumore per nulla, nella quattordicesima tappa del Tour de France 2023, da Annemasse a Morzine. Scatti su scatti fruttano, tra abbuoni di montagna e sul traguardo, solo un secondo della maglia gialla Vingegaard su Pogacar, secondo di giornata proprio davanti al danese. A vincere è il giovane e promettente spagnolo Carlos Rodriguez, che torna sui Vingegaard e Pogacar dopo lo scollinamento del Col de Joux Plane e li stacca in discesa. Rodriguez scavalca Hindley al terzo posto della classifica generale. 

venerdì 14 luglio 2023

TDF 2023: sul Grand Colombiere vince Kwiatkowski

Tredicesima tappa del Tour de France 2023: frazione breve di soli 138 km, che culmina con la lunga ascesa sul Grand Colombiere, salita corse categorie del Massiccio del Giura. Va via una fuga, ma la Uae Emirates non consente che prende il largo, perché Pogacar ha voglia di vincere la tappa e di riprendersi la maglia gialla, Vingegaard permettendo. Vince il fuggitivo Kwiatkowski, che fa valere esperienza e quarti di nobiltà ciclistica. Pogacar guadagna, con accelerazione finale, qualche secondo su Vingegaard, che resta in giallo. Pinot perde 2/3 del tempo che aveva recuperato ieri e scivola all'undicesimo posto della classifica generale. 

lunedì 20 febbraio 2023

Pogacar vince il Giro dell'Andalusia 2023

Già in forma Tadej Pogacar: ieri il campione sloveno ha conquistato l'edizione 2023 del Giro dell'Andalusia, precedendo in classifica lo spagnolo Landa e il colombiano Buitrago. Un vero e proprio dominio il suo, avendo conquistato tre delle cinque tappe lungo le quali si è svolta la corsa iberica. Il grande obiettivo stagionale di Pogacar resta, ad ogni modo, il Tour de France, sfuggitogli lo scorso per la grande vittoria di Vingegaard, che sarà ancora il suo grande rivale. Evenepoel, invece, prenderà al parte al Giro d'Italia con ambizioni di successo. Così, tanto per chiarire che la stagione ciclistica sta entrando nel vivo. Era ora.

sabato 23 luglio 2022

TdF 2022: a Rocamadour vince Van Aert

Ventesima e penultima tappa del Tour de France 2022, da Lacapelle-Marival a Rocamadour, gara cronometro di 40,7 km. Ma, i giochi sono già fatti per la classifica generale. Trionfatore di giornata Van Aert, che precede il compagno di squadra Vingegaard di 29" e Pogacar di 27". Poi Geraint Thomas e Ganna. Vingegaard ha vinto il Tour, ma si sapeva già. Vlasov scavalca Quintana al quinto posto della classifica generale. 

venerdì 22 luglio 2022

Tour de France 2022: a Cahors vince Laporte

Diciannovesima tappa del Tour de France 2022, da Castelnau-Magnoac a Cahors, per 188,3 km. Percorso non interamente pianeggiante con due Gpm di quarta categoria, è l'ultima occasione per i guastatori, prima della cronometro di domani e dell'immancabile volata che ci sarà domenica sui Campi Elisi di Parigi.

La cronaca.

Laporte anticipa la volata e regala ai francesi il primo successo in questo Tour de France. Poi, Philipsen precede allo sprint Dainese.


La classifica generale (dopo 19 tappe).
1. Jonas Vingegaard (DAN) 
2. Tadej Pogacar (SLO)  a 3'26" 
3. Geraint Thomas (GBR) a 8'00"
4. David Gaudu (FRA) a 11'05"
5. Nairo Quintana (FRA) a 13'25"

mercoledì 20 luglio 2022

TdF 2022: sul Peyragudes trionfa Pogacar

Diciassettesima tappa del Tour de France 2022, da Saint-Gaudens a Peyragudes. Frazione breve, 129,7 km attraverso i Pirenei. Manca ancora la vittoria di un francese in qeust'edizione della Grande Boucle. E potrebbe arrivare tra oggi e domani. Comincia l'ultimo atto della sfida tra Pogacar e Vingegaard, mentre Geraint Thomas, sornione, resta in attesa di qualche evento favorevole. 

La cronaca. 

Fuga precoce di Thibaut Pinot e Lutsenko, che passano nell'ordine sul Col d'Aspin. Poi, la corsa esplode. E sul Peyragudes restano davanti in tre: i duellanti Vingegaard, in maglia gialla, e Pogacar, scortato dal compagno di squadra Brandon McNulty. Inseguono Geraint Thomas e Bardet. Vingegaard non si stacca. Arrivano gli ultimi durissimi 400 m, con pendenze da muro, al 16%. Parte Pogacar, lo scavalca Vingegaard, ma Pogacar, che pure sembra a tutta, è a tutta, lo ripassa di nuovo, con una determinazione assoluta, feroce, alla maniera di Merckx, e vince la sua terza tappa. Quanto al Tour, invece, la sensazione è che Vingegaard sia oggi più vicino a vincerlo. Ma, è la sensazione di oggi. Terzo McNulty, poi a 2'34" Thomas, a 2'34" Lutsenko, a 2'38" Bardet, che risale al quinto posto della classifica generale.


La classifica generale (dopo 17 tappe).
1. Jonas Vingegaard (DAN) 
2. Tadej Pogacar (SLO)  a 2'18" 
3. Geraint Thomas (GBR) a 4'56"
4. Nairo Quintana (COL) a 7'53"
5. Romain Bardet (FRA) a 7'57"

martedì 19 luglio 2022

TdF 2022: a Foix trionfa Hugo Houle

Sedicesima tappa del Tour de France 2022, da Carcassonne a Foix, 178,5 km. La tappa successiva al giorno di riposo presenta sempre più incognite delle altre e quella odierna, che introduce i Pirenei nel romanzo di questo Tour, ha già difficoltà proprie, con quattro Gpm, gli ultimi due di prima categoria. Quando sarà stato valicato l'ultimo di questi, il Mur de Pèguére, mancheranno poco più di 20 km al traguardo, in discesa. La maglia gialla Vingegaard riparte senza il sostegno di Roglic e Kruijswijk, entrambi ritiratisi domenica. La terza settimana di un grande giro è sempre la più difficile e si annuncia tanto caldo sul percorso e i Pirenei non sono le Alpi: sono più spogli, più assolati, più inclementi. Charly Gaul, che considero secondo come scalatore solo a Gino Bartali, li chiamava les lieux infames: i luoghi infami, per la fatica innaturale che esigevano. E che esigono.

La cronaca. 

Tra i 29 attaccanti di giornata, il canadese Houle resta solo al comando. Ad inseguirlo una manciata di corridori, tra i quali anche Damiano Caruso. Il Mur de Pèguére è durissimo, con tratti anche al 16 o 17%. Van Aert, pure lui tra i fuggitivi della prima ora, fa fatica. Più dietro, il gruppo della maglia gialla accelera quando a guidarlo passa Majka, che prepara il terreno per un attacco del suo capitano Pogacar. Cedono, ma non troppo, Gaudu, Geraint Thomas e Adam Yates. Vingegaard, invece, tiene, scortato da Sepp Kuss. Poi, salta il cambio a Majka, che deve spostarsi e scendere di bicicletta. Ripassa avanti Kuss e accelera ancora. Con lui restano Vingegaard, Pogacar e Quintana. Houle, davanti, scollina da solo. In discesa dal Mur de Pèguére Thomas rientra. Mentre Van Aert ha atteso l'arrivo di Vingegaard e si è messo in testa al gruppo maglia gialla. Hugo Houle vince e con pieno merito. Per il resto, da registrare la giornata storta di Romain Bardet, che perde più di 3' da Vingegaard, Pogacar, Thomas e Quintana, precipitando al nono posto in classifica generale.

La classifica generale (dopo 16 tappe).
1. Jonas Vingegaard (DAN)
2. Tadej Pogacar (SLO)  a 2'22" 
3. Geraint Thomas (GBR) a 2'43"
4. Nairo Quintana (COL) a 4'15"
5. David Gaudu (FRA) a 4'24"

domenica 17 luglio 2022

TdF 2002: a Carcassonne vince Philipsen

Quindicesima tappa del Tour de France 2022, da Rodez a Carcassonne, 202,5 km. La prima notizia di giornata è il ritiro di Primoz Roglic, già da tempo fuori classifica. La tappa finisce con un volata di gruppo che premia il belga Philipsen sul connazionale Van Aert e Pedersen. 

La classifica generale (dopo 15 tappe).
1. Jonas Vingegaard (DAN)
2. Tadej Pogacar (SLO)  a 2'22" 
3. Geraint Thomas (GBR) a 2'43"
4. Romain Bardet (FRA) a 3'01"
5. Adam Yates a 4'06"

sabato 16 luglio 2022

TdF2022: a Mende trionfa Matthews, Bettiol secondo

La quattordicesima tappa del Tour de France 2022, da Saint-Etienne a Mende, 192,5 km e tanta salita, sebbene non memorabile, vede andar via la fuga. Tra i battistrada, prevale infine Matthews, secondo Bettiol, terzo Thibaut Pinot. Dietro scaramucce prive di esiti significativi per loro tra Vingegaard, saldamente in maglia gialla, e Pogacar. Cedono invece una manciata di secondi Geraint Thomas, Bardet e Adam Yates.

venerdì 15 luglio 2022

TdF 2022: a Saint-Etienne vince Pedersen

Dopo le fatiche dell'Alpe d'Huez, la tredicesima tappa del Tour de France 2022, da Le Bourg d'Oisans a Saint-Etienne, 193 km, si annuncia, sulla carta, meno difficile, sebbene il percorso, mediamente lungo per quest'edizione della Grande Boucle, riservi qualche insidia. 

La cronaca. 

Va via la fuga: c'è anche Ganna, che poi si stacca nel finale e giunge sesto. Vince il danese, già campione del mondo, Mads Pedersen. Immutate le prime posizioni della classifica generale.


mercoledì 13 luglio 2022

TdF 2022: sul Col du Granon trionfa Vingegaard e si veste di giallo. Pogacar in crisi

Undicesima tappa del Tour de France 2022: 151,7 km da Albertville al Col du Granon Serre Chevalier, arrivo in salita horse categorie, preceduto dal Telegraphe, Gpm di prima categoria, e dal mitico Galibier, Gpm horse categorie. Nel cuore delle Alpi. Nessuno potrà nascondersi. 

La cronaca.

Tappa dura, come non se ne vedevano da anni al Tour de France. Lungo il Col du Granon, trovano conferme i sospetti sulle reali condizioni di Pogacar: sprintava troppo per piazzamenti ininfluenti, pensavo, per essere davvero in forma. E, infatti, all'attacco deciso del danese Vingegaard, Pogacar non riesce a rispondere e va in crisi. Maglietta aperta, spalle ciondolanti, gli indizi di una vera e propria cotta ci sono tutti. Dietro Vingegaard, che recupera su tutti gli altri in avanscoperta, un ritrovato Quintana e, poco più dietro, Romain Bardet, che accende il tifo dei francesi. Anche Gaudu e Adam Yates a poco più di un km dall'arrivo, staccano Pogacar. Alla fine, Vingegaard trionfa, secondo Quintana, terzo Bardet. Pogacar giunge al traguardo con 2'52" di ritardo da Vingegaard, che è la nuova maglia gialla.

La classifica generale (dopo 11 tappe).
1. Vingegaard (DAN) a 39" 
2. Bardet (FRA) a 2'16" 
3. Pogacar (SLO)  a 2'22"
4. Geraint Thomas (GBR) a 2'26"
5. Quintana (COL) a 2'37"

martedì 12 luglio 2022

TdF 2022: a Megève vince Magnus Cort Nielsen

Riparte il Tour de France 2022, con la decima tappa da Morzine Les Portes du Soleil a Megève, Alta Savoia, 148,1 km con quattro Gpm della montagna l'ultimo dei quali, di seconda categoria, situato a tre km dal traguardo. Nessuna salita davvero impegnativa, ma la selezione potrebbe venire dal caldo e dalla stanchezza, che comincia a visitare il gruppo. Debuttano, in sordina, le Alpi, in quest'edizione della Grande Boucle, prima delle cime mitiche che i corridori affronteranno domani e dopodomani. Oggi, fuga scontata. Poi, non è detto che arrivi.

La cronaca. 

Alla fine, la fuga non solo è partita ma è arrivata. Il gruppo della maglia gialla ha lasciato fare e Kamna, decimo al traguardo, ha sfiorato il simbolo del primato per soli 11". Vincitore di giornata il danese Magnus Cort Nielsen, con quasi 9' di vantaggio su Pogacar e gli altri migliori della classifica generale. Domani alta montagna con Telegraphe, Galibier e Col du Granon.

giovedì 7 luglio 2022

TdF 2022: a Longwy Pogacar tappa e maglia gialla

Tappa frastagliata, la sesta del Tour de France 2022, con un buon numero di cotes, da Binche, in Belgio, a Longwy, nella Lorena storica, per 220 km: finalmente una lunghezza da vecchia Grande Boucle. Se avranno paura dell'arrivo di domani sulla Planche des Belles Filles, i grandi lasceranno andare via una fuga. Altrimenti, si daranno battaglia negli ultimi venti chilometri: il percorso lo permetterebbe eccome. E tappe come queste, in passato, hanno spesso inciso sulla classifica finale come e più di quelle di alta montagna. Tutta una questione d'interpretazione della gara. Credo che sia stanco. Se non lo fosse, sarebbe sempre Van Aert il favorito per il successo odierno. 

La cronaca.

I migliori si giocano il successo allo sprint in leggera ascesa e vince Tadej Pogacar, in forma smagliante, precedendo Matthews e Gaudu. Pogacar, complice la resa preventiva di Van Aert, indossa anche la maglia gialla, con 20" su Powless e 31" su Vingegaard. Poi, tre inglesi, Adam Yates, Pidcock e Geraint Thomas. Ha perso oltre due minuti il beniamino di questo blog, Thibaut Pinot. Mi auguro che domani, vicino casa sua, su salite che conosce benissimo, abbia voglia di riscatto. 

mercoledì 6 luglio 2022

TdF 2022: ad Arenberg vince Clarke, crisi per Roglic, guadagna Pogacar

Quinta tappa del Tour de France 2022, Lille Metropole-Arenberg, 157 km e tanto pavé, una sorta di editio minor della Parigi-Roubaix. Favoriti la maglia gialla Van Aert e il suo eterno rivale Van der Poel. Chi lotta per la classifica finale, dovrà difendersi. 

Vince, tra i fuggitivi di giornata, l'australiano Simon  Clarke, che precede al fotofinish l'olandese Van der Hoorn. Terzo, dopo 2", Boasson Hagen. Pogacar, a suo agio dappertutto, e perciò anche sul pavé, fa la differenza e guadagna sugli avversari diretti, soprattutto su Roglic che cede oltre 2' al connazionale. Non dico che qui abbia vinto il Tour (qualcosa del genere accadde con Nibali nel 2014), ma certo un'ipoteca ulteriore sul successo finale l'ha messa. Poi, nel ciclismo, come nella vita, nulla è certo. Vingegaard, tirato da Van Aert, limita i danni e giunge al traguardo 13" dopo Pogacar. Van Aert resta in maglia gialla.

martedì 5 luglio 2022

TdF 2022: a Calais trionfa Van Aert in giallo

Lasciata la Danimarca, il Tour de France 2022, riparte, nella quarta tappa, dalla Francia, da Dunkerque: 171,5 km fino a Calais. Frazione ricchissima di storia e di suggestioni. Per anni, dal 1912 fino al 1927, Dunkerque fu sede di partenza dell'ultima tappa del Tour, che si concludeva immancabilmente a Parigi. Nel 1922, 100 anni fa, vinse la Dunkerque-Parigi il belga Thys, che aveva conquistato la Grande Boucle nel 1913, nel 1914 e nel 1920 (gli sfuggirono le edizioni di mezzo, tra il 1915 e il 1918 perché, a causa della Prima Guerra Mondiale, non si disputarono). Nel 1919, Thys si era ritirato durante la prima tappa. La maglia gialla finale, nel 1922, finì invece sulle spalle di un altro corridore belga, Firmin Lambot. Dunkerque sarebbe poi divenuta famosa per ragioni extraciclistiche nel giugno del 1940, secondo conflitto mondiale, quando le truppe tedesche sconfissero inglesi e francesi, che riuscirono a mettersi in salvo proprio dal porto di Dunkerque, abbandonando armi e munizioni. Scamparono rocambolescamente in 400.000. 

La cronaca. 

Sull'ultima cote di giornata, clamoroso attacco di Van Aert, che sorprende Pogacar e mette alla frusta tutti i pretendenti al successo finale. I primi a rispondere sono Adam Yates e Vingegaard. Roglic in difficoltà. Dietro provano ad organizzarsi, ma Van Aert, anche cronoman di razza, è imprendibile. E vince, con 8" di vantaggio sul gruppo dei migliori, regolato in volata da Philipsen e Laporte, nell'ordine. Van Aert consolida il primato in classifica. Nessuno può togliermi dalla testa che uno come lui, se ci credesse, nell'annata giusta, con la squadra a disposizione, il Tour potrebbe anche vincerlo. 

domenica 6 giugno 2021

Tour de France 2021: borsino favoriti

Il 26 giugno prenderà il via il Tour de France 2021. Si rinnoverà la sfida tra i due assi sloveni Pogacar e Roglic. Alaphilippe, ora al Giro della Svizzera, tornerà con ambizioni di classifica. Ci sarà anche il vincitore di quattro edizioni della Grande Boucle, Chris Froome: cosa potrà fare? Ecco il borsino dei favoriti, aggiornato dopo il Giro della Svizzera.

  1. Pogacar *****
  2. Roglic ****
  3. Carapaz ***
  4. Geoghegan Hart ***
  5. Alaphilippe ***
  6. Rigoberto Uran ***
  7. Miguel Angel Lopez **
  8. Geraint Thomas **
  9. Nairo Quintana **
  10. Esteban Chaves **
  11. Enric Mas **
  12. Richie Porte **
  13. Froome *
  14. Gaudu *
  15. Guillaume Martin *
  16. Fuglsang *
  17. Kelderman *
  18. Woods *

lunedì 22 marzo 2021

I migliori ciclisti tedeschi della storia

Propongo una classifica a punti dei migliori ciclisti tedeschi della storia. Comanda Ullrich. Classifica aggiornata all'11 aprile 2023.

  • Tour de France:                                            


 1. 350 punti 2. 200 punti 3. 150 punti 4. 120 5. 100 6. 80 punti 7. 70 8. 60 punti 9. 50 punti 10. 40 punti                  

    • Giro d'Italia:


    1. 300 punti 2. 150 punti 3. 100 punti 4. 80 punti 5. 70 punti 6. 60 punti 7. 50 punti 8. 40 punti 9. 30 punti 10. 20 punti    



    • Vuelta a Espana:



    1. 200 punti 2. 100 punti 3. 80 punti 4. 70 punti 5. 60 punti 6. 50 punti 7. 40 punti 8. 30 punti 9. 20 punti 10. 10 punti    



    • Campionato del mondo:



    1. 100 punti 2. 70  punti 3. 60 punti 4. 50 punti 5. 40 punti 6. 30 punti 7. 20 punti 8. 10 punti 9. 8 punti 10. punti    



    • Classiche "monumento" (Milano - Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi - Roubaix, Liegi - Bastogne - Liegi, Giro di Lombardia) e Giro della Svizzera:

    1. 60 punti 2. 54 punti 3. 48 punti 4. 42 punti 5. 36 punti 6. 30 punti 7. 24 punti 8. 18 punti 9. 12 punti 10. 6 punti      


    • Campionato nazionale, Classiche internazionali (Freccia Vallone, Amstel Gold Race, Clasica di San Sebastian, Campionato di Zurigo, Parigi - Tours, Gand - Wevelgem, Olimpiadi):


    1. 50 punti 2. 40 punti 3. 30 punti



    • Brevi corse a tappe di maggior prestigio (Tirreno - Adriatico, Parigi - Nizza, Giro del Delfinato, Midi Libre, Giro di Romandia, Giro dei Paesi Baschi, Giro del Trentino, Bicicletta Basca, Vuelta a Burgos, Giro di Catalogna, Giro del Mediterraneo, Giro del Belgio, Vuelta a Murcia, Vuelta a Levante -Comunità Valenciana-, Giro di Danimarca, Criterium International, Giro di Gran Bretagna, Settimana Ciclistica Lombarda, Giro di Aragona, Giro della Comunità Valenciana, Giro dell'Algarve, Tour du Haut Var, Giro del Lussemburgo, Quattro Giorni di Dunkerque, Giro dell'Andalusia, Circuito de la Sarthe):


    1. 40 punti

    • Classiche del calendario italiano e classiche minori del calendario internazionale (Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Milano - Torino, Giro del Veneto, Giro del Piemonte, Giro del Friuli, Giro dell'Appennino, Giro del Lazio, Giro dell'Emilia, Trofeo Matteotti, Gran Premio Industria e Commercio, Giro di Toscana, Gran Premio Città di Camaiore, Coppa Sabatini, Trofeo Laigueglia, Coppa Placci, Gran Premio Beghelli, Strade Bianche, E3 Harelbeke, Freccia del Brabante, Het Volk, Gran Premio di Francoforte, Scheldeprijs, Gran Premio di Vallonia, Gran Premio Primavera, Gren Premio di Montreal, Primus Classic, Attraverso le Fiandre, Ronde Van Limburg, Gran Premio Cantone Argovia):


    
    1. 30 punti


    • Campionati nazionali minori (1. 30 punti, 2. 20 punti, 3. 10 punti)

    • Brevi corse a tappe e *corse di un giorno di minor prestigio (Giro di Slovenia, Giro della Repubblica Ceca, Giro di Sardegna, Route du Sud, Giro dell'Algarve, Giro dell'Irlanda, Giro delle Asturie, Settimana Catalana, *Escalada a Montjuic, * Vuelta a la Rioja, Giro dell'Austria, Giro del Qatar, Giro del Portogallo, Tour Down Under, Vuelta a Colombia, Giro di Polonia, Eneco Tour) 
    1. 25 punti
    • Vittorie di tappa nei grandi giri nazionali (Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana):


    per ogni vittoria al Tour: 15 punti
    per ogni vittoria al Giro: 12 punti
    per ogni vittoria alla Vuelta: 10 punti


    1. Jan Ullrich (Germania): 2.185 punti (1995-2006): 1.470 punti al Tour de France (una volta primo, cinque volte secondo, una volta quarto), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 10 punti al campionato del mondo (una volta ottavo), 50 punti alle Olimpiadi (una volta primo), 180 punti al campionato tedesco (due volte primo, due volte secondo), 60 punti al Giro della Svizzera (una volta primo), 30 punti alla Coppa Agostoni (una volta primo), 30 punti alla Coppa Sabatini (una volta primo), 30 punti al Giro dell'Emilia (una volta primo), 105 punti per vittorie di tappa al Tour de France (sette vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    2. Erik Zabel (Germania): 1.725 punti (1993-2008): 240 punti al campionato del mondo (due volte secondo, una volta terzo, una volta quinto), 260 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta secondo, quattro volte terzo), 378 punti alla Milano-Sanremo (quattro volte primo, due volte secondo, due volte sesto), 84 punti al Giro delle Fiandre (due volte quarto), 48 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo), 210 punti alla Parigi-Tours (tre volte primo, due volte terzo), 50 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo), 50 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 30 punti allo Scheldeprijs (una volta primo), 90 punti al Gran Premio di Francoforte (tre volte primo), 165 punti per vittorie di tappa al Tour de France (undici vittorie di tappa), 80 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (otto vittorie di tappa)

    3. Dietrich Thurau (Germania): 1.147 punti (1974-1988): 140 punti al Tour de France (una volta quinto, una volta decimo), 70 punti al Giro d'Italia (una volta quinto), 70 punti alla Vuelta a Espana (una volta quarto), 140 punti al campionato del mondo (due volte secondo), 130 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta terzo), 66 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta ottavo), 162 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo), 50 punti al Campionato di Zurigo (una volta primo), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 40 punti al Giro di Germania (una volta primo), 30 punti allo Scheldeprijs (una volta primo), 30 punti alla E3 Harelbeke (una volta primo), 30 punti al Gran Premio Cantone Argovia (una volta primo), 75 punti per vittorie di tappa al Tour (cinque vittorie di tappa), 24 punti per vittorie di tappa al Giro (due vittorie di tappa), 50 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (cinque vittorie di tappa)

    4. Rudi Altig (Germania): 1.120 punti (1960-1971): 30 punti al Giro d'Italia (una volta nono), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 170 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta secondo), 140 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta secondo), 60 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo), 114 punti al Giro delle Fiandre (una volta primo, una volta secondo), 78 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta sesto), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 30 punti al Giro di Toscana (una volta primo), 30 punti al Giro del Piemonte (una volta primo), 120 punti per vittorie di tappa al Tour de France (otto vittorie di tappa), 48 punti per vittorie di tappa al Giro d'Italia (quattro vittorie di tappa), 60 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (sei vittorie di tappa)

    5. Hans Junkermann (Germania): 1.119 punti (1955-72): 320 punti al Tour de France (una volta quarto, una volta quinto, due volte nono), 60 punti al Giro d'Italia (una volta sesto), 40 punti alla Vuelta a Espana (una volta settimo), 55 punti al campionato del mondo (una volta sesto, una volta settimo, una volta decimo), 350 punti al campionato tedesco (tre volte primo, due volte secondo, quattro volte terzo), 174 punti al Giro della Svizzera (due volte primo, una volta secondo), 90 punti al Campionato di Zurigo (una volta primo, una volta secondo), 30 punti al Gran Premio di Francoforte (una volta primo)

    6. John Degenkolb (Germania): 927 punti (2011-) : 58 punti al campionato del mondo (una volta quarto, una volta nono), 170 punti al campionato tedesco (due volte secondo, tre volte terzo), 120 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta quinto, una volta settimo), 72 punti al Giro delle Fiandre (due volte settimo, due volte nono), 144 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta secondo, una volta settimo, una volta decimo), 90 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo, una volta secondo, una), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 90 punti alla Gand-Wevelgem (una volta primo, una volta secondo), 30 punti al Gran Premio di Francoforte (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa), 100 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (dieci vittorie di tappa)[carriera ancora in corso]


    7. Rolf Wolfshohl (Germania): 801 punti (1960-1976): 60 punti al Giro d'Italia (una volta sesto), 250 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo, una volta sesto), 65 punti al campionato del mondo (una volta quarto, una volta ottavo, una volta decimo), 90 punti al campionato tedesco (una volta primo, una volta secondo), 162 punti alla Milano-Sanremo (una volta secondo, una volta quarto, una volta quinto, una volta sesto), 54 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta secondo), 40 punti alla Bicicletta Basca (una volta primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)

    8. Andreas Kloeden (Germania): 770 punti (1998-2013): 480 punti al Tour de France (due volte secondo, una volta terzo), 50 punti al campionato tedesco (una volta primo), 80 punti al Giro dei Paesi Baschi (due volte primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 40 punti al Circuito della Sarthe (una volta primo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 40 punti alla Tirreno-Adriatico (una volta primo)

    9. André Greipel (Germania):  763 punti  (2005-)        : 60 punti al campionato del mondo (una volta terzo), 150 punti al campionato tedesco (tre volte primo), 24 punti alla Parigi-Roubaix (una volta settimo), 160 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo, due volte secondo, una volta terzo), 50 punti al Tour Down Under (due volte primo), 30 punti alla Primus Classic (una volta primo), 165 punti per vittorie di tappa al Tour (undici vittorie di tappa), 84 punti per vittorie di tappa al Giro (sette vittorie di tappa), 40 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (dieci vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    10. Reimund Dietzen (Germania): 735 punti (1982-1990): 140 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta secondo), 390 punti alla Vuelta a Espana (due volte secondo, una volta terzo, una volta quarto, una volta settimo), 70 punti alla Clasica di San Sebastian (una volta secondo, una volta terzo), 40 punti alla Vuelta Castilla y Leon (una volta primo), 40 punti alla Settimana Catalana (una volta primo), 25 punti alla Vuelta a la Roja (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (tre vittorie di tappa)


    11. Udo Boelts (Germania):  521 punti (1989-2003): 50 punti al Tour de France (una volta nono), 55 punti al campionato del mondo (una volta quarto, una volta decimo), 240 punti al campionato tedesco (tre volte primo, tre volte terzo), 12 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta nono), 42 punti al Giro di Lombardia (una volta settimo, una volta ottavo),  50 punti alla Clasica di San Sebastian (una volta primo), 30 punti al Gran Premio Cantone Argovia (una volta primo), 30 punti al Gran Premio di Vallonia (una volta primo), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa)

    12. Olaf Ludwig (Germania):  493 punti (1990-97): 60 punti al campionato del mondo (una volta terzo), 40 punti al campionato tedesco (una volta secondo), 30 punti alla Milano-Sanremo (una volta sesto), 12 punti al Giro delle Fiandre (una volta nono), 156 punti alla Parigi-Roubaix (una volta secondo, una volta terzo, una volta quarto, una volta nono), 50 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo), 30 punti alla Gand-Wevelgem (una volta terzo), 40 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (una volta primo), 30 punti all'E3 Harelbeke (una volta primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa)

    13. Marcel Kittel (Germania): 448 punti (2011-2019): 30 punti al campionato tedesco (una volta primo), 150 punti allo Scheldeprijs (cinque volte primo), 210 punti per vittorie di tappa al Tour (quattordici vittorie di tappa), 48 punti per vittorie di tappa al Giro (quattro vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)

    14. Tony Martin (Germania): 429 punti (2008-2021): 54 punti al Giro della Svizzera (una volta secondo), 120 punti al Giro del Belgio (tre volte primo), 40 punti all'Eneco Tour (una volta primo), 80 punti al Giro dell'Algarve (due volte primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo),75 punti per vittorie di tappa al Tour (cinque vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    15. Gregor Braun (Germania): 426 punti (1977-1989): 190 punti al campionato tedesco (tre volte primo, una volta secondo), 72 punti al Giro delle Fiandre (una volta terzo, una volta settimo), 84 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta quinto), 50 punti al Giro di Sardegna (due volte primo), 30 punti alla Tre Valli Varesine (una volta primo)

    16. Fabian Wegmann (Germania): 406 punti (2002-2016): 28 punti al campionato del mondo (una volta settimo, una volta nono), 210 punti al campionato tedesco (tre volte primo, due volte secondo), 78 punti al Giro di Lombardia (una volta terzo, una volta sesto), 60 punti al Gran Premio di Francoforte (due volte primo), 30 punti alla Tre Valli Varesine (una volta primo)




    mercoledì 9 settembre 2020

    Il ciclismo e i Grandi Giri negli anni 2010/19: il dominio inglese

    Il ciclismo non si sottrae all'eterna regola del mutamento. Come ebbi a scrivere in un post di qualche tempo, sono cambiate, non tutte, anche le Nazioni dominanti nel ciclismo. Tradizionalmente Italia, Francia e Belgio e, di rincalzo, Spagna, Svizzera, Olanda e Lussemburgo. Negli anni 2010, insomma dal 2010 al 2019, per stare al decennio appena trascorso, invito a dare uno sguardo ai vincitori delle tre grandi corse a tappe: Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana.

    Tour de France:

    2010: Andy Schleck (Lussemburgo)

    2011: Cadel Evans (Australia)

    2012: Bradley Wiggins (Regno Unito)

    2013: Chris Froome (Regno Unito)

    2014: Vincenzo Nibali (Italia)

    2015: Chris Froome (Regno Unito)

    2016: Chris Froome (Regno Unito)

    2017: Chris Froome (Regno Unito)

    2018: Geraint Thomas (Regno Unito)

    2019: Egan Bernal (Colombia)

    Giro d'Italia:

    2010: Ivan Basso (Italia)

    2011: Michele Scarponi (Italia)

    2012: Ryder Hesjedal (Canada)

    2013: Vincenzo Nibali (Italia)

    2014: Nairo Quintana (Colombia)

    2015: Alberto Contador (Spagna)

    2016: Vincenzo Nibali (Italia)

    2017: Tom Dumoulin (Italia)

    2018: Chris Froome (Regno Unito)

    2019: Richard Carapaz (Ecuador)

    Vuelta a Espana:

    2010: Vincenzo Nibali (Italia)

    2011: Chris Froome (Regno Unito)

    2012: Alberto Contador (Spagna)

    2013: Chris Horner (U.S.A.)

    2014: Alberto Contador (Spagna)

    2015: Fabio Aru (Italia)

    2016: Nairo Quintana (Colombia)

    2017: Chris Froome (Regno Unito)

    2018: Simon Yates (Regno Unito)

    2019: Primoz Roglic (Slovenia)

    Ci sono stati 10 successi del Regno Unito (7 di Froome, 1 a testa per Wiggins, Thomas e Simon Yates), 7 italiani (4 di Nibali e 1 a testa di Basso, Scarponi e Aru), 3 spagnoli (tutti di Contador), 3 colombiani (2 di Quintana, 1 di Bernal), infine 1 lussemburghese (Andy Schleck), 1 australiano (Evans), 1 U.S.A. (Horner), 1 canadese (Hesjedal), 1 olandese (Tom Dumoulin), 1 ecuadoriano (Carapaz), 1 sloveno (Roglic). Evans, Carapaz, Roglic e Hesjedal hanno colto i primi successi assoluti per i propri rispettivi Paesi, Australia, Ecuador, Slovenia e Canada. Il Regno Unito, con 10 successi e Froome mattatore, è stato il leader di maggioranza relativa del decennio, mentre la Colombia, che vantava un solo successo con Lucho Herrera alla Vuelta negli anni '80, è diventata una potenza nelle grandi gare a tappe. L'Italia ha tenuto, soprattutto grazie a Nibali. Non pervenuto il Belgio, che non vince - e nemmeno sale sul podio - dal successo di De Muynck al Giro del 1978, e la Francia, che ha ottenuto podi (con Peraud, Bardet e Pinot) ma non vittorie. La geografia del ciclismo è profondamente cambiata.