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Visualizzazione post con etichetta Roglic. Mostra tutti i post
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sabato 7 ottobre 2023

Giro di Lombardia 2023: tris di Pogacar

Assolo di Pogacar, per uno storico tris nella classica delle foglie morte. Secondo un ottimo Bagioli, terzo Roglic al Giro di Lombardia 2023. Soltanto nono Remco Evenepoel.

sabato 30 settembre 2023

Giro dell'Emilia 2023: vince Roglic

Un allungo negli ultimi 400 m della salita di San Luca permette a Roglic di conquistare il Giro dell'Emilia 2023. Battuti Pogacar e Simon Yates.

mercoledì 20 settembre 2023

Giro di Lombardia 2023: i favoriti, da Pogacar a Evenepoel

Sabato 7 ottobre, il Giro di Lombardia chiuderà, almeno simbolicamente, la stagione ciclista del 2023: 238 km con partenza da Como e arrivo a Bergamo. Pogacar cerca il tris, ma anche Roglic ed Evenepoel hanno serie speranze di successo. Thibaut Pinot, che un Lombardia l'ha vinto nel 2018, chiuderà la sua carriera da fantastico incompiuto. Ecco il borsino dei favoriti.

  1. Pogacar *****
  2. Roglic ****
  3. Evenepoel **** 
  4. Enric Mas ***
  5. Mollema **
  6. Carapaz **
  7. Thibaut Pinot **
  8. Kwiatkowski **

domenica 17 settembre 2023

Vuelta a España 2023: ha vinto Kuss

Sepp Kuss ha vinto la Vuelta a España 2023, dopo il quattordicesimo posto al Giro d'Italia, conquistato da Roglic, e il dodicesimo posto al Tour de France, annesso da Vingegaard. Non più luogotenente ma capitano, con gli stessi Vingegaard e Roglic, rispettivamente secondo e terzo di questa Vuelta, a scortarlo in questo storico successo. Che è soprattutto il successo della Jumbo-Visma, la maggior corazzata del ciclismo contemporaneo. Penso che Vingegaard avrebbe potuto vincere, se gli ordini di scuderia fossero stati diversi, ma Kuss ha meritato questo trionfo. Per quanto ha faticato in passato per i suoi capitani, per come ha corso e per aver terminato i tre grandi giri nello stesso anno, come non vedevo fare dai tempi di Marino Lejarreta. 

giovedì 14 settembre 2023

Vuelta 2023: a La Cruz de Linares trionfa Evenepoel

Cala il tris, alla Vuelta a España 2023, l'asso belga Remco Evenepoel. Sfumate le possibilità di vittoria, Evenepoel ottiene un altro successo di tappa nella corsa spagnola, dopo lunga fuga e assolo finale a La Cruz de Linares. Quanto alla maglia rossa, pare che la Jumbo-Visma abbia deciso di far vincere Kuss, con Vingegaard e Roglic a scortarlo. Avrei preferito la lotta aperta e serena tra loro.

mercoledì 13 settembre 2023

Vuelta 2023: sull'Angliru trionfa Roglic

Continua il regno della Jumbo-Visma alla Vuelta a España 2023. Nella diciassettesima tappa, sull'Altu de Angliru, vince Roglic davanti a Vingegaard. Staccato Kuss, terzo davanti a Landa. Kuss riesce a conservare la maglia rossa, con 8" di vantaggio su Vingegaard e 1'08" su Roglic.

venerdì 8 settembre 2023

Vuelta a España 2023: sul Tourmalet vince Vingegaard

Nella tredicesima tappa pirenaica della Vuelta a España 2023, si registra l'inaspettata crisi di Remco Evenpoel, terzo in classifica alla partenza, che cede già sull'Aubisque e va alla deriva. Sull'ascesa finale del Tourmalet a poco meno di 8 km dal traguardo, attacca Vingegaard. Più tardi lo segue Kuss in maglia rossa. Vince Vingegaard, Kuss secondo e Roglic terzo. Dominio assoluto della Jumbo-Visma.

martedì 5 settembre 2023

Vuelta a Espanã 2023: a Valladolid vince Ganna

Fillippo Ganna torna al successo in un grande giro. Lo fa alla Vuelta a Espanã 2023, nella decima tappa: la cronometro di Valladolid, che Ganna copre con 16" in meno di Remco Evenepoel. Roglic tiene botta. Vingegaard meno. Kuss resta in maglia rossa. Ora Kuss guida la classifica con 26" su Soler e 1'09" su Evenepoel.

lunedì 21 agosto 2023

Vuelta a España 2023: i favoriti

Ecco il borsino dei favoriti per la Vuelta a España 2023, che partirà sabato 26 agosto. 

  1. Vingegaard *****
  2. Evenepoel ****
  3. Roglic ****
  4. Ayuso ***
  5. Enric Mas ***
  6. Geraint Thomas **
  7. Landa ** 
  8. Kuss **

mercoledì 19 luglio 2023

I dubbi su Vingegaard

Della prestazione sbalorditiva di ieri, spintasi oltre i limiti fisiologici conosciuti, ho già scritto. E hanno scritto tutti. Vingegaard, che ha tono sobrio e garbato, già qualche giorno fa aveva detto che i dubbi su di lui e le sue prestazioni, come sulle prestazioni di altri corridori, sono legittimi e persino utili al ciclismo. Io, francamente, penso che abbia molto talento, Vingegaard. Certe prestazioni sono impossibili senza una solidissima base di talento. Il dubbio su Vingegaard è lo stesso che mi suscitò Indurain: il salto repentino a risultati straordinari, non pronosticati e non annunciati. Ora, Vingegaard, classe 1996, passa al professionismo nel 2019. La sua prima grande corsa tappe è la Vuelta a Espana del 2020: arriva quarantaseiesimo a 1h e 57' dal vincitore Roglic. Nel 2021, al Tour de France, è già secondo, a 5'20" da Pogacar. Ecco, un miglioramento di questo tipo, nello spazio di un anno, è eccezionale, nel senso proprio di rottura delle regole della normalità. Insomma, di solito, non succede. Di qui, i miei dubbi. Ma, i campioni sono capaci di risultati fuori norma. I 4,3 secondi al km guadagnati su Pogacar nella sedicesima tappa del Tour de France 2023, ieri, sono di nuovo qualcosa di mai visto, di mai osservato. Di più, però, non si può dire.

lunedì 29 maggio 2023

Giro d'Italia 2023: le pagelle dei protagonisti

Propongo le pagelle dei protagonisti del Giro d'Italia 2023, terminato con il trionfo di Roglic.

Roglic: voto 10. Vince il Giro d'Italia nella cronometro del Monte Lussari. Dopo essere già stato terzo al Giro, secondo e quarto al Tour e tre volte vincitore alla Vuelta a Espana. Somiglia tanto, quella di Roglic, alla carriera di Rominger. Risultati speculari.

Geraint Thomas: voto 9. Alla sua età, non avrebbe potuto fare di più. E un secondo posto al Giro, dopo aver percorso tutti i gradini del podio del Tour, è un sigillo ad una carriera decollata tardi su strada.

Evenepoel: voto 7. Che è la media tra il 9 che ha meritato fin quando ha corso, conquistando le prime due cronometro, e il 5 che richiede il suo frettoloso ritiro dalla corsa rosa.

Zana: voto 7. Bella vittoria di tappa, con la maglia di campione italiano e una buona tenuta lungo le tre settimane di corsa. Se ne parlerà ancora.

Milan: voto 7. Potente, non sempre tempista nelle scelte in volata. Comunque, davvero promettentissimo velocista.

Cavendish: voto 8. Vince la tappa più bella per i velocisti, quella conclusiva di Roma. La frazione n. 17 al Giro, dopo le 34 al Tour, le 3 alla Vuelta, la Sanremo, il campionato del mondo e tanto altro. Il decano dei velocisti.

Joao Almeida: voto 8. Quarto, poi sesto, ora terzo nella classifica finale del Giro. Il campioncino portoghese è in crescita lenta ma costante.

Damiano Caruso: voto 7,5. A quasi 36 anni, un quarto posto al Giro vale tanto. Sempre sul pezzo, in salita e contro il tempo.

Thibaut Pinot: voto 8. Corridore di stampo antico, dopo un travaglio durato tre anni, torna competitivo in una grande corsa a tappe. Porta a casa la maglia di miglior scalatore, che gli toglie tante energie. Altrimenti, le due tappe solo sfiorate le avrebbe vinte. Pinot chiude anche quinto in classifica generale. Mancherà tantissimo alle competizioni e ai tifosi, dopo il ritiro. Che spero voglia rimandare al prossimo anno.

 

sabato 27 maggio 2023

Monte Lussari: Roglic vince tappa e Giro

Ventesima tappa del Giro d'Italia 2023, frazione di 18,6 km a cronometro, da Tarvisio a Monte Lussari, salita, quest'ultima, dalle pendenze terribili, da mountain-bike.

La cronaca. 

Inesorabili le leggi non scritte del ciclismo: resta Fiorenzo Magni il più vecchio vincitore del Giro. L'ascesa del Monte Lussari costa, infatti, al trentasettenne Geraint Thomas la maglia rosa, che passa definitivamente sulle spalle del vincitore di giornata, lo sloveno Primoz Roglic. Il più veloce,  oggi, contro il tempo, nonostante un guasto meccanico. Roglic vince la sua quarta grande corsa a tappe, dopo i tre successi alla Vuelta a España. Secondo Thomas, a 14", terzo Joao Almeida, quarto Damiano Caruso e quinto un grande Thibaut Pinot, storico beniamino di questo blog. Curiosa coincidenza: l'ordine d'arrivo della tappa è identico a quello della classifica generale. 

venerdì 26 maggio 2023

Giro d'Italia: sulle Tre Cime di Lavaredo vince Buitrago

Diciannovesima tappa del Giro d'Italia 2023, si sale sulle Dolomiti: 183 km da Longarone alle mitiche Tre Cime di Lavaredo, dove nacque la leggenda di Eddy Merckx, al Giro del 1968. Il vincitore dell'edizione di quest'anno si deciderà tra oggi e la cronoscalata di domani. Prima delle Tre Cime di Lavaredo, ci sarà il Giau, altra salita simbolo ad alto tasso di difficoltà. Ci sarebbe persino lo spazio per un'impresa da lontano. Pinot è l'unico che avrebbe il coraggio di tentarla. 

Immagine delle Tre Cime di Lavaredo


La cronaca. 

Va via una fuga. Gee c'è ancora una volta. E lungo l'ascesa alle Tre Cime di Lavaredo, resta solo. Buitrago insegue. Dietro il gruppo della maglia rosa, guidato dalla Ineos, si assottiglia. Davanti, Buitrago riprende e stacca Gee. Scatta Roglic. Almeida resta più indietro, poi rientra. Intanto Buitrago vince, Gee è secono. Roglic chiude quarto, guadagnando tre secondi su Thomas e più di venti su Almeida, cui la tenacia proverbiale non basta. Va bene, la tappa era dura, Thomas ha 37 anni e sta facendo fin troppo e se vincesse diverrebbe il più vecchio della storia a riuscirci, dopo il Magni del 1955, che aveva 34 anni e mezzo. Va bene, Roglic va per i 34 anni. Va bene tutto. Ma, poco, pochissimo spettacolo. Poco, pochissimo coraggio. La paura di perdere, di saltare, come si dice in gergo, ha prevalso sul resto. Si deciderà tutto nella cronoscalata di domani, con Thomas favorito per tenere la maglia rosa.

giovedì 25 maggio 2023

Giro d'Italia: a Val di Zoldo vince Zana, Pinot secondo

Diciottesima tappa del Giro d'Italia 2023, da Oderzo a Val di Zoldo. Una vera tappa da Giro, anche se lunga "solo" 161 km, perché andranno affrontati cinque Gpm, uno di quarta, due di seconda e due di prima categoria. E sebbene le salita più impegnative non siano le ultime due, ciò non di meno queste verrano affrontate una dopo l'altra, senza possibilità di recupero. Tutti aspettano le Tre Cime di Lavaredo, con il Giau, domani, ma il percorso odierno potrebbe terremotare la classifica generale. Come al solito, l'interpretazione della corsa da parte dei corridori farà la differenza. 

Va via la fuga. Restano davanti in sei, poi in quattro, infine in due:  Thibaut Pinot e il campione italiano in carica, Zana. Dietro, si stacca Joao Almeida, Roglic, guidato da un fortissimo Kuss, è arrembante, ma Geraint Thomas non cede. Restano soli Thomas e Roglic. Mentre davanti continua lo studio tra Pinot e Zana. Vince Zana, Pinot ancora secondo, ma recupera moltissimo in classifica generale: ora è settimo a 4'43" da Thomas. Avesse sprecato meno energie per guadagnare i punti dei gran premi della montagna, Pinot oggi avrebbe vinto la tappa. Terzo, un altro francese, Barguil. Thomas e Roglic arrivano assieme. Almeida cede una ventina di secondi e viene scavalcato in classifica dallo sloveno. Domani, con Giau e Tre Cime di Lavaredo, può davvero succedere di tutto. Potrebbe persino esserci un'impresa da lontano, come quella di Froome al Giro del 2018. Vediamo.

martedì 23 maggio 2023

Giro d'Italia: sul Monte Bondone vince Almeida. Thomas in rosa

Sedicesima tappa del Giro d'Italia 2023, da Sabbio Chiese al Monte Bondone, dalla Lombardia al Trentino: cinque Gpm, due di prima, due di seconda e uno di terza categoria, distribuiti lungo un percorso di 203 km. Prevarrà di nuovo la prudenza? Damiano Caruso, come suggeriva stamane Bugno sul Corsera, e Thibaut Pinot potrebbero attaccare da lontano, avendo coraggio e gambe. Meglio la possibilità di vincere di un piazzamento certo, o no? Vediamo.

La cronaca. 

Questa volta la fuga non va in porto. Arrivati sul Monte Bondone, la UAE fa l'andatura e Bruno Armirail si stacca subito. Joao Almeida rompe gli indugi, ma riesce a guadagnare pochi metri su Roglic, Thomas, Kuss. Poi, cede Roglic, mentre Thomas torna sul portoghese. Roglic insegue con Kuss e l'irlandese Dunbar. Vince Joao Almeida in volata, con Geraint Thomas che torna in maglia rosa. Roglic è terzo, davanti a Dunbar, con 25" di ritardo. Finalmente una tappa, meglio una porzione di tappa, interpretata come merita la grande storia del Giro d'Italia.


venerdì 19 maggio 2023

Giro d'Italia: a Crans-Montana vince Rubio, Pinot secondo

Tredicesima tappa del Giro d'Italia 2023, da Borgofranco d'Ivrea a Crans-Montana, sulle Alpi Svizzere: tre Gran Premi della Montagna di prima categoria, il Gran San Bernardo, la Croix de Coeur e, appunto, l'ascesa di Crans-Montana. Per chi ambisca al successo finale, sarà davvero impossibile nascondersi. 


*Aggiornamento delle 11:18. Tappa accorciata per il maltempo. Anche se dalla Svizzera giungono notizie meno drammatiche. La tappa farà a meno del Gran San Bernardo e misurerà circa 74 km. Si partirà realmente da La Chable e si affronteranno solo le ascese della Croix de Coeur e di Crans-Montana. Grande perplessità!


La cronaca. 

Hanno voluto la tappa breve. Almeno attaccano. Non i primi, però, figuriamoci! È Thibaut Pinot ad animare la fuga. Con lui, sulla Croix de Coeur restano Cepeda, Gee e Rubio. Lungo l'ascesa finale di Crans-Montana, è sempre Pinot ad osare di più. Gee si stacca. Non c'è accordo tra Pinot, Cepeda e Rubio. Pinot ha una voglia matta di vincere e continua a scattare senza troppo costrutto. Lo riprendono. E riparte. Del resto, le pendenze non sono proibitive. All'inseguimento c'è Hugh John Carty. Dal gruppo maglia rosa, evade Damiano Caruso. Lo riprendono. Volata davanti. Vince il colombiano Rubio, di pura astuzia. Secondo Thibaut Pinot, che merita comunque applausi per un coraggio antico e genuino, terzo Cepeda. La maglia rosa Thomas, con Roglic e Caruso arriva con poco più di un minuto e mezzo di ritardo. Pinot risale al decimo posto della classifica generale. Ho la sensazione che potrà ancora recitare da protagonista in questo Giro. E, chissà?

domenica 14 maggio 2023

Giro d'Italia: a Cesena vince Evenepoel

Nona tappa del Giro d'Italia 2023: frazione a cronometro di 35 km, da Savignano sul Rubicone a Cesena. Delude un poco Roglic, come se l'attacco di ieri fosse stato un mezzo fuoco di paglia. Molto bene sono andati i britannici, compagni di squadra Ineos, Geoghegan Hart e Geraint Thomas; si è difeso egregiamente Damiano Caruso. Leknessund, da pronostico, ha perso la maglia rosa, a vantaggio di Remco Evenepoel, vincitore con un'altra straordinaria prestazione contro il tempo. Partito fortissimo, il belga ha rallentato strada facendo, ma ha comunque preceduto Thomas di un decisivo  secondo. Probabilmente, non è più in forma come all'inizio del Giro,  Evenepoel. Ma gli altri non mi sembra che gli siano superiori. Non individualmente. Altro discorso è la squadra: debole quella della maglia rosa, per esempio, fortissima la Ineos. Con quattro punte potenziali: Thomas, Geoghegan Hart, Vlasov e Arensman, in ordine attuale di palmares. Stiamo a vedere. Domani giorno di riposo. 

*Aggiornamento: arriva la notizia della positività al Covid di Evenepoel, costretto a lasciare il Giro. Martedì sarà Geraint Thomas a ripartire con la maglia rosa. 

venerdì 12 maggio 2023

Giro d'Italia: sul Gran Sasso vince Bais

Settima tappa del Giro d'Italia 2023, da Capua al Gran Sasso d'Italia, Campo Imperatore: 218 km, con tre Gpm, l'ultimo dei quali di prima categoria. I pretendenti al successo finale non possono nascondersi. Lunga fuga a tre: gli italiani Bais e Petilli e il ceko Vacek. Giornata fredda. La strada, verso il traguardo, è in mezzo alla neve. Dietro, il gruppo della maglia rosa va talmente piano che qualcuno, in curva, frena per i rallentamenti di chi sta più avanti. Forse è il vento contrario a scoraggiare attacchi. Forse. I fuggitivi arrivano: primo Bais, al primo successo tra i professionisti, secondo Vacek, terzo Petilli. Leknessund conserva la maglia rosa.

martedì 9 maggio 2023

Giro: a Lago Laceno vince Paret-Peintre. Leknessund maglia rosa

Quarta tappa del Giro d'Italia 2023, da Venosa a Lago Laceno: primo arrivo in salita dopo 175 km di corsa e tre Gpm, compreso quello sul traguardo, di seconda categoria. Evenepoel lascia andare una fuga. Che arriva al traguardo con un paio di minuti di vantaggio. Vince il francese Paret-Peintre, secondo il norvegese Leknessund, nuova maglia rosa: uno che, ai vertici, non dico al primo posto, potrebbe anche restare a lungo. Va forte in salita, Leknessund, e contro il tempo e vanta un ventottesimo posto al suo primo Tour de France lo scorso anno. Insomma, è giunto al comando della corsa rosa in modo forse casuale, ma ha stoffa nelle gare a tappe.