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lunedì 23 novembre 2020

Serie A 2020/21: il punto dopo l'8^ giornata

Il Milan è una squadra ordinata e, per lo più, ordinaria, aggrappata agli estri e alla volontà di potenza di Ibrahimovic. Ma crede di essere una grande squadra. E, da qualche tempo, cominciano a pensarlo anche gli avversari. La critica già lo pensa da tempo! Ieri Gattuso ha sbagliato a giocare con quattro giocatori tecnici, rapidi e piccoli: l'assenza di peso in attacco si è notata anche troppo. Mancando Osimhen, avrebbe potuto schierare subito Petagna, per intercettare qualche cross. Ho letto e sentito che Politano sarebbe stato il migliore in campo tra gli azzurri: impossibile. Politano è un giocatore di grande egoismo, che calcia sempre, anche quando non dovrebbe, e calcia di solito male. Ha bisogno di 15/20 tiri per un gol. Fatto noto. Va anche detto, dall'altra parte, che Ibrahimovic andava espulso per la gomitata a Koulibaly, mentre è stata severa l'espulsione inflitta a Bakayoko. Comunque, il Milan è in testa. Non senza merito. Theo Hernandez e Rebic, a sinistra, sono forti. Kessie è un mediano coriaceo, Donnarumma, per il quale non stravedo, è comunque un portiere di valore. Nel complesso, nulla di che, il Milan, ma abbastanza per questa serie A. Almeno, per ora.

Secondo posto per il Sassuolo, che espugna il campo del Verona: Berardi è davvero maturato e trova il gol con crescente continuità. Il resto della squadra di De Zerbi ha qualità e fiducia nei propri mezzi.

Ha vinto anche la Juve con doppietta del solito Cristiano Ronaldo, che, da solo, vale mezza squadra. L'importanza di un giocatore si capisce per sottrazione. La Juve senza di lui è una squadra modesta, con lui si trasforma.

Vittoria per una Roma molto solida, innervata dall'estro del campione armeno Mkhitaryan. Uno che ha giocato con Borussia Dortmund, Manchester United e Arsenal, uno che, sulla trequarti, può dare lezioni a tanti, come Pedro. Bella campagna di rafforzamento dei giallorossi, va detto.

Vittoria anche per la Lazio, sul campo acquitrinoso del Crotone, e del Bologna contro la Samp.

Sconfitta casalinga, contro un buon Benevento, della Fiorentina, cui nulla apporta l'arrivo di Prandelli. Penso che aver lasciato partire Chiesa a stagione iniziata sia stato un grosso errore.

L'Inter batte in rimonta il Toro: nessuna novità per i granata, spesso vittime di recuperi in questa stagione. Nessuna novità per l'Inter, capace di esaltarsi solo a schemi saltati, sostituendo la furia dell'assalto scomposto agli schemini tattici contiani, che non funzionano e non possono funzionare.

martedì 14 maggio 2019

La Roma ammaina la bandiera di De Rossi

Finisce un'epoca. Prima di quanti molti avessero pronosticato. Daniele De Rossi, 36 anni, è al passo d'addio con la Roma. Due anni dopo il ritiro di Francesco Totti, anche De Rossi va via. Non dal calcio, a quanto pare. Sarebbe destinato a giocare all'estero. Ed è verosimile, perché, al netto dei tanti infortuni, che hanno contrappuntato gli ultimi anni della sua carriera, De Rossi è centrocampista di caratura internazionale, per temperamento, carisma, qualità tecnica ed esperienza. Negli anni migliori, è stato ai vertici del ruolo. Sembrava, agli esordi, una mezzala, con Gerrard come modello di riferimento. Bravissimo nel gioco aereo, gran tiro da fuori e capacità di inserimento. I 21 gol in nazionale ne danno testimonianza. Presto, però, arretrò il suo raggio d'azione, facendo il centromediano metodista, con grandi esiti. Persino il centrale aggiunto. Come agli Europei del 2012 con Prandelli. De Rossi è stato uno dei migliori centrocampisti del calcio italiano, uno dei più forti in assoluto della sua generazione. A Roma, ha vissuto a lungo all'ombra di Totti, per anni è stato il capitan futuro. Finisce un'epoca.

venerdì 17 novembre 2017

Storia dei mondiali di calcio: 21^ puntata (Quarto titolo per la Germania a Brasile 2014)


I mondiali del 2014 si disputano in Brasile, dopo 64 anni da quelli del 1950, che proprio i padroni di casa persero, in una partita drammatica contro l'Uruguay di Ghiggia e Schiaffino. L'Italia, allenata da Prandelli, è reduce da un ottimo Europeo, chiuso al secondo posto dietro la Spagna. Ma, delude. Dopo l'iniziale successo contro l'Inghilterra, firmato da Balotelli, s'incarta, con Costarica e Uruguay. E va fuori al primo turno. Molte polemiche della vecchia guardia, guidata da Buffon, peraltro tra i meno convincenti della spedizione azzurra. Parte bene l'Argentina, con Messi che segna quattro gol nel girone eliminatorio, salvo sparire nelle partite ad eliminazione diretta, vieppiù nella finale contro una grande Germania, che già aveva travolto, 7-1, mineirazo, i padroni di casa del Brasile, orfano di Neymar, azzoppato nei quarti contro la Colombia del capocannoniere, con sei reti, James Rodriguez. Delude la Spagna campione in carica, fuori al primo turno come l'Italia, con Diego Costa, brasiliano naturalizzato a forza, che resta a secco. Alla fine, prima la Germania delle tre mezze punte, tra cui spicca Thomas Muller, 5 gol nella manifestazione come quattro anni prima. Il gol in finale, ai supplementari, lo segna però il discontinuo Gotze. Per la Germania, sapientemente guidata da Low, si tratta del quarto titolo mondiale: raggiunta l'Italia. Seconda l'Argentina di Messi, che rimane distante dal Maradona, sublime trascinatore ai mondiali del 1986, terza l'Olanda di Sneijder e Van Persie, al canto del cigno, quarto il deluso e deludente Brasile. Il centravanti tedesco Miroslav Klose, due gol, di cui uno nella semifinale stravinta contro il Brasile, raggiunge quota 16 gol ai mondiali ( dopo i 5 nel 2002, i 5 nel 2006 ed i 4 nel 2010), diventando il capocannoniere di tutti i tempi, davanti a Luis Nazario da Lima, Ronaldo, fermo a 15. (1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata, 6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata10^ puntata11^ puntata12^ puntata13^ puntata14^ puntata15^ puntata16^ puntata17^ puntata18^ puntata19^ puntata20^ puntata)

mercoledì 4 gennaio 2017

Santon deve restare all'Inter, vada via Nagatomo!

Sempre sul punto di andar via, da quando, gennaio 2015, è tornato alla base. Fino alla tragicomica querelle dell'ultima estate, con tre visite mediche non superate. Indecifrabile, per ora, la parabola calcistica di Santon, che, sette anni fa, Mourinho scelse di preferire a Chivu e Maxwell e Cordoba, il quale pure si adattava, ogni tanto, al ruolo di terzino sinistro. Fece un'impressione enorme Santon, per la sicurezza, la pulizia del palleggio, la forza fisica e la progressione. Poi, infortuni, poca fiducia, il prestito al Cesena, il trasferimento al Newcastle. In nazionale con Lippi e con Prandelli. Ma, anche Conte, sia pure senza farlo giocare, lo convocò ad ottobre 2015. Con Mancini titolare nel girone di ritorno della stagione 2014/15 e nelle prime otto partite della successiva. Titolare con De Boer, sparito con Pioli ed ora dato in partenza, destinazione Sampdoria. Non posso sostenere che Santon abbia mantenuto le attese, altissime, degli esordi. Mi pare, però, che sia comunque il miglior terzino dell'Inter. E non penso sia un caso che il suo cartellino sia il solo ad avere mercato. Sarri lo voleva eccome. Mai nessuno che chieda Nagatomo o D'Ambrosio. Vadano via loro, piuttosto. Santon merita di restare all'Inter.

venerdì 20 giugno 2014

Italia sconfitta dalla Costa Rica, che vola agli ottavi. Qualificazione a rischio. Le pagelle degli azzurri

Figuraccia imbarazzante e sconfitta meritata contro l'arrembante Costa Rica, che già aveva avuto ragione dell'Uruguay. Prandelli ci ha capito meno di niente. Al principio e poi a partita in corso. Alla Hodgson, per intenderci. Ecco le pagelle degli azzurri.
Buffon 6: gioca per grazia ricevuta e para quello che chiunque altro avrebbe parato. Ordinario
Abate 3: assurdo averlo convocato, piedi fucilati, intelligenza tattica non pervenuta. Dannoso
Darmian 5: a sinistra rende assai di meno che sulla corsia opposta. Fuori luogo
Barzagli 5: modesto è modesto, ma oggi era pure sulle gambe. Affaticato
Chiellini 3: scarso, senza appello. Juventino
Candreva 4: irriconoscibile, svuotato, la bruttissima copia del calciatore ammirato contro gli inglesi. Involuto
De Rossi 4: gioca da fermo, ma non è Maradona, che invece correva pure. Pensionato
Pirlo 4,5: un lancio per Balotelli, in mezzo al nulla. Le passeggiate vada a farsele in Versilia. Pensionato
Marchisio 6: almeno corre, vince qualche contrasto, stoppa qualche pallone. Volenteroso
Thiago Motta 5: nel primo tempo sembra sia colpa sua, la ripresa smentisce il pregiudizio. Compassato
Cerci 6,5: forte, intraprendente, salta l'avversario, si smarca, avrebbe meritato di entrare prima. Estroso
Insigne 4: non ne imbrocca una e va a terra al primo refolo di vento. Inadeguato
Cassano 5,5: non è la sua partita, nessuno corre e non sa a chi dare il pallone. Esitante
Balotelli 4,5: ad impegnarsi si impegna, ma il pallonetto lo sbaglia. E certi errori si pagano. Intempestivo
Prandelli 2: sbaglia tutto il possibile, prima Balotelli isolato, poi svuota il centrocampo. Una sola colpa non è sua: la difesa scarsissima. Ad ogni modo, chiunque farebbe meglio di Chiellini.

Italia - Costarica: tocca a Cassano?

Nessuno quasi più ne parla. A cominciare da Prandelli. Ma, in Brasile c'è anche Cassano. Che gli esperti vorrebbero ai margini del gruppo, deluso ed amareggiato. Non so come stiano le cose. Credo, però, che il suo talento sia troppo prezioso perché l'Italia possa continuare a farne a meno. Fra quasi un'ora, comincerà Italia - Costarica. Toccherà a Cassano? Dall'inizio credo di no. Ma, a partita in corso scommetto di sì.

mercoledì 4 giugno 2014

La coppia Pirlo - Verratti non funziona

Pirlo e Verratti sono due registi, per niente complementari. Che senso ha schierarli assieme? Nessuno, come la scialba partita contro il Lussemburgo si è incaricata di dimostrare. Anche De Rossi, poi, ama dirigere la manovra. Mi domando chi corra senza palla, chi si smarchi. La riposta è sempre la stessa: nessuno. Con l'eccezione di Marchisio, che tuttavia denuncia gravi limiti nella protezione del pallone. Un centrocampo così affollato al centro è inutile. Come sono inutili due terzini scarsi nel fondamentale del cross, come Abate e De Sciglio. Meglio una difesa a tre, con De Rossi in mezzo a due difensori puri. Uno tra Pirlo e Verratti, per conto mio Verratti. E davanti Cassano sempre titolare per lanciare Balotelli. O  Prandelli si avvia a scelte ragionevoli o non si passa il primo turno del mondiale.

L'Italia di Prandelli non sa più vincere: pareggio anche contro il Lussemburgo

Non sa più vincere l'Italia di Prandelli, costretta a rimpiangere Montolivo, neanche fosse Giovanni Ferrari oppure Antognoni. Contro il Lussemburgo emergono tutti i limiti tecnici e di personalità di una squadra avara di fuoriclasse. Soltanto l'ingresso di Cassano nella ripresa accende la luce nella penombra di una mediocrità diffusa. Da Cassano e da Balotelli dipenderà il mondiale azzurro in Brasile. Come Chiellini possa giocare, con quei piedi, in nazionale, resta poi un mistero assoluto. Fu disastroso, ve lo ricordate?, contro la Spagna nella finale degli Europei del 2012. Stasera ha stentato anche contro il Lussemburgo. Diversamente dal vino, il suo rendimento, invecchiando, peggiora. Brutta prova anche di De Rossi e dei due terzini meno forti di sempre: De Sciglio ed Abate. Insomma, l'Italia non sta messa granché bene. 

lunedì 2 giugno 2014

Prandelli sceglie Insigne e taglia Destro e Giuseppe Rossi dai 23 per Brasile 2014

Su Giuseppe Rossi non avevo grandi dubbi: troppi gravi infortuni negli ultimi anni per pensare che potesse giocare anche il mondiale. Certi movimenti, certi contrasti non sono possibili durante la convalescenza. Più sorprendente, sicché, è stata l'esclusione di Destro, che ha lasciato il posto ad Insigne, reduce da una stagione poco brillante sotto il profilo delle realizzazioni. Penso, a questo punto, che Prandelli abbia voluto il fantasista napoletano come primo cambio di Cassano e per le sue qualità nel dribbling, fondamentale sempre meno forte nel calcio moderno. Per il resto, la nazionale è quella che è. L'infortunio di Montolivo darà spazio ad Aquilani più che a Verratti, che gioca nello stesso ruolo di Pirlo. Mi aspetto moltissimo da Cassano, come da Balotelli. Passare il primo turno, ad ogni modo, sarà difficile.

martedì 20 maggio 2014

Brasile 2014: tutti gli errori di Prandelli. Al caldo prevale la tecnica, altro che corsa e forza

Mi domando chi siano i consulenti di Prandelli. Eppure qualche nozione elementare di atletica dovrebbe essere a disposizione della guida tecnica azzurra. Sostenere che in Brasile, in presenza di grande caldo e di altrettanta umidità, servano corsa e forza, equivale a misconoscere i dati di base dell'atletica. In simili condizioni di clima, prevale, semmai, la tecnica. Con il caldo, le prestazioni si abbassano, la corsa, come la reattività, si riduce, anche la forza si fa meno esplosiva. I ritmi diventano più lenti, cosicché a fare la differenza, in uno sport con la palla, com'è il calcio, conta più di tutto la qualità tecnica degli interpreti. Possibile che nessuno abbia imparato la lezione di Usa '94. Furono i brevilinei Bebeto e Romario, uno che neppure possedeva il concetto di corsa, a farla da padroni. Come Roberto Baggio. Contrariamente a quanto sostenuto da Prandelli, l'esperienza conterà moltissimo, intesa come capacità di gestire lo sforzo nel corso di una partita, ma anche come capacità di organizzare il gioco, che non potrà vivere di assalti e di continui rovesciamenti di fronte. Prevarrà l'attesa. E con l'attesa prevarranno i colpi inaspettati, le giocate impreviste, i tiri da lontano. Prandelli, che per lo meno ha puntato su Cassano, avrebbe dovuto convocare anche Totti. Come Tabarez avrebbe dovuto convocare Recoba. Altro che Forlan! Hodgson, invece, Lampard e Gerrard li ha chiamati.

mercoledì 14 maggio 2014

Prandelli ne convoca 31: dentro Giuseppe Rossi, fuori Gilardino

Gilardino esce dal giro della nazionale. Scelta appropriata quella di Prandelli, dacché il centravanti del Genoa non mi pare più in grado di fare la differenza ai livelli più alti. Toni, invece, escluso dal ct azzurro, avrebbe fatto comodo eccome. Dominante nel gioco aereo e nella protezione del pallone, in certi frangenti sarebbe risultato utilissimo. Resto del parere, invece, che Giuseppe Rossi non possa riprendersi per il mondiale. Questa convocazione nei 30, anzi 31, non credo sarà seguita da quella definitiva dei 23 che si giocheranno la coppa del mondo in Brasile. So di essere in minoranza, ma, Totti l'avrei portato. Magari rinunciando ad un centrocampista. Le scelte che meno mi hanno persuaso, tuttavia, riguardano i terzini. I due del Milan, Abate e De Sciglio, oltre ad essere modesti in termini assoluti, sono anche reduci da una pessima stagione. Perché Santon, sempre titolare al Newcastle, è stato ignorato? Fossi in Prandelli, giocherei con la difesa a tre, Barzagli, Chiellini e De Rossi arretrato a dirigere il reparto. Per valorizzare il centrocampo che, tutto sommato, di qualità ne ha parecchia. Davanti, punterei sul tridente Balotelli, Cerci, Cassano. Con Destro ed Immobile pronti a subentrare a partita in corso.

martedì 22 aprile 2014

Prandelli non ha ancora deciso: quali attaccanti vanno in Brasile?

Splendido il gol di testa di Balotelli nell'ultima di campionato. Gol da centravanti vecchia maniera. D'accordo, Balotelli ha pochissimo senso di squadra e gioca per i fatti propri, ma i suoi mezzi, tecnici ed atletici, sono di primissimo ordine. In area di rigore, se soltanto lo volesse, potrebbe diventare dominante. Fuori dell'area, invece, con il tiro che si ritrova, è già straordinario. Continua inesorabile la marcia di Immobile verso il titolo di capocannoniere. A questo punto, con Destro fuori per squalifica, salgono le quotazioni del granata. Cassano è stato sfortunato contro l'Inter sia sul rigore che in qualche altra conclusione, ma le sue giocate di qualità serviranno alla nazionale. Per il resto, la mia opinione è nota, Totti lo porterei in ogni caso. Toni sta facendo meglio di Gilardino, ma Prandelli preferisce il secondo. Stiamo a vedere.

lunedì 14 aprile 2014

Totti deve andare in Brasile. Gli attaccanti di Prandelli per il mondiale 2014

Totti al mondiale deve andarci. Le sue giocate a ridosso dell'area di rigore sono uniche al mondo. Tra i contemporanei, soltanto Riquelme e Ronaldinho, che forse al mondiale non ci saranno, sanno inventare come fa il capitano giallorosso. Sicché un posto per Totti Prandelli dovrà trovarlo. Come dovrà trovarlo per Cassano. Piuttosto, meglio rinunciare a qualche centrocampista con i piedi di piombo. Gli altri attaccanti dovrebbero essere Balotelli, Cerci, Immobile e Destro. Con la possibilità di tenere a casa uno degli ultimi due, laddove si volesse puntare sull'esperienza di un vecchio cannoniere come Gilardino o come il più attempato Toni. Io porterei questi sei attaccanti:
Balotelli
Cassano
Cerci
Destro
Immobile 
Totti

domenica 6 aprile 2014

Prandelli e gli attaccanti per Brasile 2014: chi va al mondiale

Si sono messi tutti a segnare, da Toni a Destro ad Immobile. Giuseppe Rossi, che ancora non si allena con la squadra ormai è fuori dai giochi. Se Prandelli non vuol ripetere la debacle di Lippi nel 2010, con tanto di eliminazione al primo turno, a fronte di un girone allora possibile, con gli avversari che invece ci saranno in Brasile, dall'Inghilterra all'Uruguay, bisognerà indovinerà tutte le convocazioni. Allora, nel 2010 dico, rimasero a casa Totti, Cassano e Balotelli. Che in Brasile dovranno andarci, anche i primi due. Perché i gol bisogna farli, e Totti e Cassano sono del mestiere, ma anche farli fare, e Totti e Cassano sono ancora i migliori nella specialità. Gli altri quattro posti vedono in corsa Immobile, capocannoniere attuale, Destro, 13 gol in 18 partite, media strepitosa, Toni, che è centravanti classico e 16 gol ha saputo a farli a 37 anni, Cerci, che nasce ala, e Gilardino, le cui azioni sono in declino. Oggi, convocherei questi sei:
Balotelli
Cassano 
Cerci
Destro 
Immobile
Totti


lunedì 31 marzo 2014

Toni 285 gol in carriera. Va in Brasile?

Toni è arrivato ieri a 285 gol in carriera, ribadendo la sua candidatura per i prossimi mondiali. Francamente, però, non penso che Prandelli possa portare sia lui che Gilardino in Brasile. Insomma, un centravanti classico e di grande esperienza potrebbe servire, ma, due sarebbero troppi. Anche perché le nuove leve, da Destro ad Immobile stanno segnando con grande continuità. Segue classifica dei primi dieci marcatori italiani in tutte le competizioni.
  1. Piola 364 gol
  2. Del Piero 343 gol
  3. Meazza 338 gol
  4. Roberto Baggio 318 gol
  5. Inzaghi 316 gol
  6. Totti 303 gol
  7. Altobelli 298 gol
  8. Vialli 286 gol
  9. Toni 285 gol
  10. Di Natale 283 gol

domenica 23 marzo 2014

Gli attaccanti azzurri per Brasile 2014: Balotelli, Cassano, Cerci, Gilardino, Immobile, Totti?

Quali attaccanti porterà Prandelli ai prossimi mondiali in Brasile? Valutando le caratteristiche, i ruoli e le compatibilità, io ne convocherei sei, che al momento rispondono ai nomi di Balotelli, Cassano, Cerci, Gilardino, Immobile e Totti, menzionati in rigoroso ordine alfabetico. Balotelli, perché polemiche a parte, è un campione, che in nazionale ha fatto sempre la sua parte e che possiede colpi risolutivi, quelli che pressing, corsa, ed ordine tattico non possono sostituire. Cassano perché è un fantasista straordinario, che dribbla, segna, regala assist e gioca, da sempre, senza timori reverenziali. Uno che non si emoziona più di tanto. Cerci perché nasce ala, e possiede una velocità palla al piede, che fa la differenza. Non ce ne sono come lui in quel ruolo. Gilardino è centravanti classico, mai il migliore, sempre sul pezzo, quasi 250 gol in carriera e tanto mestiere. Immobile, in ballottaggio con Destro, è l'attuale capocannoniere, ha forza, tiro, esuberanza e tenacia. Totti è Totti, sicché deve soltanto star bene fisicamente. 

lunedì 17 marzo 2014

Totti 233 gol in serie A, 303 in carriera. Totti deve andare ai mondiali in Brasile

Deve andare al mondiale Francesco Totti, lo merita come lo merita Cassano. Prandelli non può ignorare un campione immenso come il capitano della Roma, che a 37 anni e  mezzo sa, ancora decidere il corso di una partita, in virtù di un primato tecnico indiscutibile. Tornava in campo questa sera contro l'Udinese dopo una lunga assenza e subito è tornato al gol, il sesto in questo campionato, il gol n. 233 in serie A, laddove i gol in carriera di Totti sono 303. Grandi numeri. Segue la classifica dei primi dieci goleador italiani in tutte le competizioni.

  1. Piola 364 gol
  2. Del Piero 343 gol
  3. Meazza 338 gol
  4. Roberto Baggio 318 gol
  5. Inzaghi 316 gol
  6. Totti 303 gol
  7. Altobelli 298 gol
  8. Vialli 286 gol
  9. Di Natale 283 gol
  10. Toni 282 gol

domenica 16 marzo 2014

Cassano, doppietta al Milan, prenota un posto in Brasile. Prandelli deve portarlo al mondiale

Doppietta al Milan per Cassano, che si issa ad undici reti nel campionato in corso, 105 in carriera in serie A e prenota un posto per il mondiale brasiliano. Prandelli, dubbi legati al gruppo o meno, dovrà convocare l'asso barese, il solo, in quest'epoca di scarso talento del calcio italiano, capace di inventare calcio a getto continuo, in virtù di un genio calcistico fertilissimo e di una maturità agonistica che nemmeno i suoi storici detrattori potranno più mettere in discussione. Del resto, in maglia azzurra, Cassano ha sempre fatto la sua parte nei tre Europei giocati. Sarebbe assurdo se un giocatore della sua classe chiudesse la carriera senza disputare un mondiale. Né l'Italia, come ha dimostrato l'ultima amichevole con la Spagna, può permettersi di rinunciare al suo estro. Cassano in Brasile, senza discussioni!

giovedì 6 marzo 2014

La piccola Italia di Prandelli viene sovrastata dalla Spagna. Il risultato di 1-0 va stretto agli spagnoli

Quelli toccano il pallone con un'arte che in Italia è stata dimenticata, persino i difensori spagnoli potrebbero impartire lezioni di palleggio ai nostri centrocampisti, lenti, leziosi e prevedibili. E Prandelli, con questa insopportabile vocazione deamicisiana, ha deciso che no, Cassano non può andare ai mondiali. Così capita che, assente pure Balotelli, si faccia la figura rimediata ieri sera a Madrid. Che la Spagna vinca per 1-0, potendo segnare tanti gol di più. Si è salvato soltanto Cerci tra gli azzurri, uno che ha talento vero. Per il resto, un pianto. Osvaldo, poi, perché dovrebbe giocare con l'Italia? Lo vedo benissimo come attore di fotoromanzi o protagonista di qualche reality, ma da centravanti della nazionale è inadeguato piuttosto che no. Dimenticavo: ma, Pirlo cosa aspetta a radersi la barba? Poiché la sostanza latita, almeno si potrebbe salvare la forma. Totti e Cassano debbono esserci ai mondiali. Altrimenti, si rischia un'altra eliminazione al primo turno. Basta con i comprimari, ce ne sono già abbastanza al governo. Altro che i valori del gruppo!

domenica 1 dicembre 2013

Cassano 101 gol in serie A, 141 in carriera, punta Brasile 2014

Non so come faccia i conti la Lega calcio, ma i gol di Cassano sono 101 e non 100 in serie A, dopo la prodezza di ieri nel derby emiliano del suo Parma contro il Bologna. Fantastica conclusione al volo, dentro l'area, carica d'effetto. Una prodezza balistica degna di uno dei maggiori talenti del calcio italiano degli ultimi 30 anni. Per Cassano, ripeto, autore di 101 gol in A, i gol in carriera sono 141. La sua rincorsa al mondiale brasiliano  continua. Prandelli prenda nota.