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martedì 27 giugno 2017

L'Inter di Spalletti ed il mercato che non decolla

Ragioni di bilancio sarebbero dietro alla lentezza snervante della campagna di rinforzamento dell'Inter di Spalletti. Banega andrà via, al Siviglia. Jovetic forse alla Roma. Peccato che nessuno cerchi Nagatomo e D'Ambrosio. In bilico Perisic, l'Inter segue Bernardeschi, che ho elogiato più volte e che non vorrei finisse alla Juve. Borja Valero, dovesse arrivare, sarebbe un ottimo rinforzo. Per l'esperienza, la tecnica e la personalità. Certo che la tifoseria vorrebbe, da una proprietà così ricca, un colpo ad effetto, come quello, ineguagliato, di Ronaldo nel 1997.

sabato 23 aprile 2016

Inter 3 Udinese 1: doppietta di Jovetic, primo gol di Eder

Solita formazione cervellotica, zeppa di giocatori fuori ruolo, da Juan Jesus a Brozovic. Alla prodezza di Thereau replica una doppietta di Jovetic, un gol per tempo, a lungo emarginato da Mancini. Poi, a tempo scaduto, segna persino Eder. Gol inutile come il suo ingaggio. #Mancinivattene

sabato 9 aprile 2016

#Icardi gol vittoria a Frosinone

Vittoria fortunosa dell'Inter sul campo del Frosinone, che va almeno tre volte vicino al gol. Decide un colpo di testa in torsione di Icardi su cross di Perisic. Per Icardi gol n. 14 in campionato, gol n. 55 in serie A, gol n. 50 con la maglia dell'Inter. Si è rivisto Jovetic, che sa giocare, per il resto, la solita Inter dimessa di Mancini. #Mancinivattene

lunedì 4 aprile 2016

#Mancinivattene: le ragioni di un fallimento. La crisi dell'Inter

Gestione dilettantesca della squadra. Nervosismo, umoralità, scelte continuamente rinnegate. Giocatori prima voluti e poi ripudiati: Podolski, Shaquiri, Jovetic, Telles, ma anche Santon, impiegato a singhiozzo e costretto a giocare senza la miglior condizione. Nel suo ruolo, la continuità d'impiego è indispensabile. Mancini ha depresso il valore, anche di mercato, della più parte dei giocatori dell'Inter. Non ha dato un gioco, ha insistito su un centrocampo a due, che è impensabile. A due giocava l'Argentina di Redondo e Simeone. E non mi pare che Brozovic, che qualcosa sa comunque fare, e Medel reggano il confronto. Ma, quell'Argentina, aveva anche Batistuta, Balbo, Caniggia e, soprattutto, Maradona. Mancini se ne rende conto? Il Real Madrid, che ogni tanto soffre, gioca a due, ma quei due sono Kroos e Modric. Mancini se ne rende conto? Ieri, contro il Torino, l'Inter è stata penalizzata da errori arbitrali, è vero. Ma il gol era arrivato in modo rocambolesco, passaggio filtrante di Santon, tiro di Brozovic ed intervento maldestro di un difensore granata che portava al rigore trasformato da Icardi, Per il resto, l'Inter era stata inconcludente. E che Belotti avesse un altro passo si era visto subito. Nagatomo, inspiegabilmente promosso titolare dopo le iniziali esclusioni, fa errori su errori, di posizionamento e di intervento. Il rigore per il Toro non c'era, ma Nagatomo è una calamità per la difesa dell'Inter. Mancini se ne rende conto? Palacio non tira più in porta, che senso ha schierarlo, peraltro assieme a Ljiaic, che ama giocare come Palacio, ma oggi come oggi, per quanto svogliato, ha più dribbling e più tiro? Un centrocampista in più avrebbe dato e darebbe più equilibrio. Mancini sbaglia le formazioni iniziali e le correzioni a partita in corso. E mai ammette le proprie responsabiltià. Deve andarsene. Ha fatto peggio di Mazzarri. #Mancinivattene

martedì 19 gennaio 2016

Inter in semifinale di Coppa Italia: Napoli battuto 2-0, gol di Jovetic e Ljajic

Prodezza di Jovetic a metà della ripresa e gol in contropiede di Ljajic allo scadere. L'Inter batte il Napoli 2-0 e vola in semifinale di Coppa Italia. In estrema sintesi: il Napoli non può permettersi di schierare le seconde linee, Jovetic ha segnato un gol di rara bellezza.

sabato 12 dicembre 2015

L'Inter travolge l'Udinese 4-0: doppietta di Icardi, Jovetic e Brozovic

È sempre un piacere battere l'Udinese, squadra senza la cui resa incondizionata alla Juve di Lippi, il 5 maggio sarebbe rimasto il titolo di un'ode del Manzoni. L'Inter passa 4-0 a Udine, doppietta di Icardi e gol di Jovetic, che rompe un digiuno che durava dal 30 agosto e di Brozovic. Ha giocato, benino e per la prima volta in stagione, anche Montoya. Inter, come che vada domani, sempre da sola in testa alla classifica. Il gioco? Va meglio. Certo è che i tre errori imbarazzanti degli avversari in occasione dei primi tre gol hanno aiutato.

lunedì 30 novembre 2015

Il Napoli batte l'Inter 2-1, con doppietta di Higuain, e sogna lo scudetto. Nagatomo espulso, Mancini surclassato da Sarri

Una squadra con una coppia di terzini formata da D'Ambrosio e Nagatomo non ha speranza di andare lontano. L'insipienza tecnica del primo e la sciatteria difensiva del secondo sono note, proverbiali e scoraggianti. Non dovrebbero giocare nell'Inter. Mancini questo lo capisce? No, non lo capisce. Almeno, espulso oggi, Nagatomo non potrà giocare la prossima partita. E voglio credere che Santon, ingiustamente escluso nelle ultime giornate, sia davvero infortunato. Il Napoli comunque è più forte, Higuain, doppietta e testa della classifica cannonieri, il centravanti oggi migliore al mondo, Sarri, che alla fine non disdegna un paio di cambi trapattoniani, un allenatore di molto superiore a Mancini: il gol di Ljajic, che illude di riaprire la partita, uno che gioca per conto proprio, ora bene ora a casaccio, fuori da ogni schema e da ogni logica, è la riprova che Mancini un gioco non sa insegnarlo. Però, si obietterà, ha cravatte sempre bene annodate, sciarpe intonate alle scarpe, chioma fluente e tanti amici in mezzo alla stampa. Ha la sua importanza, si capisce! Palo allo scadere per l'Inter su colpo di testa di Jovetic, palo su colpo di testa di Miranda, ma la palla, saputa, non entra. Doveva andare così, evidentemente. Napoli capolista, lo scudetto, dopo l'epopea maradoniana, ora è possibile. Anzi probabile. 

lunedì 19 ottobre 2015

Inter - Juve: 0-0. L'Inter non sa più vincere, l'attacco è troppo leggero

Due punti nelle ultime tre partite. L'Inter di Mancini non sa più vincere. Contro una Juve tutt'altro che irresistibile, l'Inter dura un tempo, grazie alla vena del suo unico fuoriclasse, Jovetic. Coglie anche una traversa con Brozovic ed affonda con Perisic, che gioca a strappi, difende poco, ma qualche guizzo, soprattutto quando accelera, lo mostra. L'azione parte sempre dalla difesa, perché Medel e Felipe Melo non hanno qualità in regia e si limitano ad interdire. Partita nervosa, bianconeri aggressivi, che vengono fuori nella ripresa, guidati da uno Zaza indomito e da Cuadrado, che sfrutta la sua velocità negli uno contro uno. Juan Jesus lo soffre spesso. Mancini non cambia, a parte Guarin per l'ammonito Melo, e del resto grandi cambi non li ha. E questo è il punto. L'attacco è leggero, di testa, la prendono sempre i bianconeri, tutti sul metro e novanta. Icardi, che resta formidabile in area, non è Ibrahimovic e reparto da solo non può farlo. L'avrà capito Mancini? E sì che l'Inter segna poco, pochissimo. Piuttosto che Palacio a tempo scaduto, avrei schierato prima Manaj, che almeno qualche apprensione alla retroguardia avversaria l'avrebbe creata. A gennaio, in ogni caso, l'attacco va rinforzato.

lunedì 31 agosto 2015

Inter: vittoria risicata sul Carpi, decide una doppietta di Jovetic

Gol su rigore di Jovetic a tre minuti dal termine e vittoria che conferma l'Inter in testa alla classifica. In vista del derby alla ripresa, dopo la pausa per le nazionali, va bene così. Mancini, però, quasi la stava perdendo la partita. Sull'1-0 per l'Inter, gol di Jovetic manco a dirlo, non ha saputo scuotere la squadra che ha vivacchiato senza riuscire a mettere al sicuro il risultato. Poi, mossa di vero genio!, ha tolto Santon, che d'accordo era ammonito, per Nagatomo, la cui insipienza tattica è proverbiale. E Nagatomo ha dormito sul gol del pareggio del Carpi. Poi il rigore che si è detto, la vittoria per 2-1, la testa della classifica. Va bene così. Contro il Milan, però, ci vorrà ben altro. Brozovic sulla trequarti è un'assurdità, Kondogbia si concede pause che nemmeno Beccalossi e, per la verità, ieri sera mi hanno convinto meno anche Murillo e Miranda. In campo aperto, e qui tornano le colpe di Mancini, soffrono pure loro.

lunedì 27 luglio 2015

Mancini è all'ultima spiaggia

Soldi sono stati spesi e si spenderanno per accontentare le vaste pretese del più sopravvalutato degli allenatori, ma anche il più sottovalutato dei giocatori a suo tempo, Roberto Mancini. Che vorrà spiegare come pretende di far coesistere Perisic e Jovetic. Perché si aspetta che Montoya sia un fuoriclasse. Perché Santon dovrebbe andar e D'Ambrosio rimanere. A questo punto della stagione, intendiamoci, tutto ancora è possibile. Persino che Mancini deponga l'abituale, inutile, supponenza. E che metta in campo una squadra competitiva, senza lasciarsi guidare da simpatie ed antipatie, da sempre la vera bussola delle sue navigazioni. E' possibile, ma non ci credo, per quanto speri di sbagliarmi. #mancinivattene

domenica 4 novembre 2012

Il Milan di El Shaarawi capocannoniere risorge con il Chievo, travolta la Lazio a Catania, appena un punto per il Napoli

Juve prima, Inter ad un punto, Napoli terzo a cinque punti. Sì, perché gli uomini di Mazzarri non capitalizzano la grande mole di gioco prodotta contro il Torino e si fanno raggiungere sul pareggio dai granata. Capitola la Lazio sul difficilissimo campo del Catania, ma, il 4-0 finale sa troppo di disfatta. Klose fa sentire tremendamente la sua assenza. Bella vittoria della Fiorentina di Montella, con Jovetic leader, Toni cannoniere ritrovato, e Borja Valero regista, il giocatore più tecnico del campionato dopo Totti e Cassano. Risorge, infine, il Milan contro il Chievo: El Shaarawi, in gol, si conferma capocannoniere. La notizia, però, è la definitiva maturazione di Montolivo che comanda il gioco con la sicurezza di un veterano, qual è del resto, e segna di nuovo. Fra poco più di un'ora, la Roma sfiderà il Palermo. Zeman sa di non poter più sbagliare.

lunedì 23 aprile 2012

Juve: mani sullo scudetto. Passo falso del Milan, vince il Napoli. Disfatta del Genoa

La Juventus ha messo le mani sullo scudetto. La Roma scriteriata di Luis Enrique, che lascia inspiegabilmente Totti in panchina, finisce sotto una valanga di reti. Ma quale progetto? E che senso ha schierare De Rossi in difesa, se il suo compagno di reparto è Kjaer? Ora, i punti di vantaggio dei bianconeri sul Milan, fermato in casa da un cinico Bologna, sono tre: parecchi a cinque giornate dalla fine e con il vantaggio dello scontro diretto. Visto ieri Van Bommel, i rossoneri quanto rimpiangeranno Pirlo, artefice delle molte fortune della squadra di Conte? Il terzo posto è come la figlia della sora Camilla, che tutti la vogliono e nessuno la piglia. Sicché alla sconfitta della Roma si sommano i pareggi di Udinese e Lazio, comunque favorita da qui alla fine. Soltanto il Napoli porta a casa i tre punti. L'Inter di Stramaccioni non va oltre il pareggio contro una Fiorentina priva di Jovetic e Montolivo. Si parla di Prandelli per il prossimo anno. Non credo che sia un problema di allenatore. L'Inter va rifondata. Occorrono almeno 50 milioni di euro da impiegare sul mercato. Se ci sono, bene, altrimenti è inutile immaginare una risalita. Per conto mio, comincerei licenziando Branca. Disfatta, infine, del Genoa, travolto in casa dal Siena. Sullo 0-4, parte della tifoseria riesce ad interrompere la partita, che riprende dopo quasi un'ora e finisce 1-4. I rossoblu rischiano seriamente di retrocedere, perchè il Lecce di Cosmi, lontano solo un punto, appare in salute.

lunedì 6 febbraio 2012

La Juve può vincere lo scudetto, per assenza di avversari

La Juve pareggia in casa contro il Siena, rivelando i peraltro noti limiti di gioco: la squadra di Conte sa giostrare di rimessa, ma, contro avversari bravi a chiudersi non ha giocatori capaci di decidere la partita. Eppure di questo pareggio nessuno ha approfittato. Non il Milan, fermato sullo 0-0 dal Napoli, con l'aggravante dell'espulsione rimediata da Ibrahimovic, che ricade in un vecchio errore: le vie di fatto alla prima difficoltà. Non l'Udinese, battuta dalla Fiorentina di uno Jovetic ormai maturato. Non la Lazio, travolta dal Genoa, la più spregiudicata squadra italiana, che attacca tutti gli avversari a viso aperto. Non la pessima Inter, schiaffeggiata quattro volte dalla Roma: una resa imbarazzante. Vince bene il Palermo di Miccoli, che può conquistare un posto in Europa. Per lo scudetto, la Juve comincia ad avere un vantaggio importante. Probabilmente, vincerà. E non tanto per meriti propri, che pure ci sono, quanto per la pochezza degli avversari.

mercoledì 26 ottobre 2011

Vince la Juve, ma Jovetic è in ascesa

Torna alla vittoria la Juventus di Conte, capolista provvisoria. Corrono tutti gli juventini, governati dalla sapiente regia di Pirlo. Matri, autore del gol della vittoria, si candida con forza al ritorno in nazionale. Per la Fiorentina, un brutto colpo, che aggrava la posizione di Mihailovic, contestato. Mi pare, tuttavia, che il dato più saliente sia da rinvenire nella continua ascesa di Jovetic: giocando, per l'assenza di Gilardino, da centravanti, l'asso montenegrino sta dimostrando una grande confidenza con la rete. Del resto, ha due grandi qualità da goleador: tiro forte e preciso, calma olimpica al momento di concludere, che gli permette di scegliere la soluzione più conveniente e più efficace. Che fosse forte nel dribbling e nelle accelerazioni, questo, invece, già si sapeva. Meriterebbe il palcoscenico della Champions.