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lunedì 17 ottobre 2022

Pallone d'Oro 2022: vince Benzema

Va a Benzema, trionfatore con il Real Madrid nella Liga e nella Champions League, il Pallone d'Oro 2022. Secondo Mané, terzo Kevin De Bruyne. Quarto Lewandowski, quinto Salah. Solo sesto Mbappé. I posti dal settimo al nono sono andati a tre compagni di squadra di Benzema e rispettivamente a Courtois, Vinicius e Modric. Decimo Haaland, destinato a vincere presto il trofeo messo in  palio da France Football. 

Ciò detto, sarebbe stato più giusto attendere il Mondiale per assegnare e prima di assegnare il trofeo. 

lunedì 2 dicembre 2019

Pallone d'Oro 2019 al sopravvalutato Messi. Solo secondo Van Dijk

Ne ha vinti sei, ne avrebbe meritati tre, quattro al massimo, Lionel Messi, gratificato dal Pallone d'Oro 2019, a svantaggio di Van Dijk, solo secondo. Svista colossale del premio ideato da France Football. Terzo Cristiano Ronaldo, quarto Mané. Dopo la solita recita imbarazzante con l'Argentina in Coppa America, dopo l'eliminazione ad Anfield Road in Champions, si è inteso premiare ancora Messi, fortissimo per carità, eppure tanto sopravvalutato. Non sempre decisivo. Mai uomo squadra.

lunedì 3 dicembre 2018

Pallone d'oro 2018: 1. Modric 2. Cristiano Ronaldo 3. Griezmann

Il pallone d'oro 2018 va al croato Luka Modric, che interrompe la diarchia decennale formata da Messi e Cristiano Ronaldo. Il portoghese è secondo, il francese Griezmann, terzo. Io, nell'anno del mondiale vinto dalla Francia, avrei premiato proprio Griezmann. Detto questo, Modric è un grande giocatore. Ricapitolando, Balon d'or 2018:

  1. Modric 
  2. Cristiano Ronaldo 
  3. Griezmann 
  4. Mbappe 
  5. Messi
  6. Salah
  7. Varane
  8. Hazard 
  9. De Bruyne 
  10. Harry Kane

giovedì 7 dicembre 2017

Pallone d'oro 2017 a Cristiano Ronaldo V. Secondo Messi, terzo Neymar, quarto il sopravvalutato Buffon

Scrivevo questa mattina: "Alle 16:00 verrà svelata la classifica del pallone d'oro 2017. A meno di sorprese quanto mai improbabili, sarà Cristiano Ronaldo a succedere a se stesso ed a conquistare per la quinta volta in carriera, eguagliando il rivale di sempre Messi, il Ballon d'Or. Merito dei successi di squadra, Liga e Champions League con il Real Madrid, con doppietta in finale e titolo di capocannoniere, e della serie impressionante di gol con il Portogallo. Successo previsto, prevedibile. E giusto".
Ha vinto, da pronostico, Cristiano Ronaldo, davanti a Messi e Neymar. Quarto, a sorpresa, il sempre più sopravvalutato Buffon.

venerdì 1 aprile 2016

Grazie Recoba (#Recoba): la vera storia del #Chino Recoba. Uno dei più grandi mancini di sempre

Bisognerà pur raccontarla la vera storia sportiva di Alvaro Recoba detto il "Chino". Per spazzare il campo da tanti pregiudizi. Sfatiamoli uno per uno:
  1. Recoba non è stato un giocatore decisivo nei momenti topici. Falso. Recoba ha deciso un mucchio di partite, nel Danubio, nel Nacional, nell'Inter, con la nazionale uruguaiana. Si potrebbe cominciare dall'arcinota Inter - Brescia del 1997, con la doppietta che salvò la panchina di Simoni ed avviò una stagione che si concluse con la conquista della Coppa Uefa ed un secondo posto che grida ancora vendetta in campionato, passando per Inter - Roma del 24 marzo 2002, quando Recoba decise la sfida scudetto con la Roma con una doppietta e l'assist per Vieri, per il gol che completò la rimonta contro la Sampdoria il 9 gennaio del 2005, mentre infuriava la contestazione contro Mancini, per il gol vittoria contro l'Argentina segnato con l'Uruguay nel 2005, che permise alla Celeste di giocare gli spareggi con l'Australia, arrivando al gol contro il Defensor Sporting, nella finale per lo scudetto d'Uruguay nel 2012, alla magnifica punizione nel derby contro il Penarol nel 2014, ma ne tralascio moltissimi altri, oltre a tutti gli assist;
  2. Recoba non ha segnato contro le grandi tradizionali in Italia. Falso, o comunque storicamente scorretto. Recoba contro una grande tradizionale, un gol, bellissimo, l'ha segnato, ai tempi del Venezia e proprio contro l'Inter. Ma, sempre con la maglia del Venezia, segnò anche contro la Juve, annichilendo Montero con uno scatto bruciante. Recoba, poi, contrariamente a quanto sostenuto dai suoi detrattori, campioni di malafede e di prevenzione, non va giudicato solo per i gol fatti, non essendo un centravanti ma un fantasista d'attacco, ma anche per gli assist serviti. Contro il Milan, per esempio, nel derby vittorioso del 5 marzo 2000, Recoba serve i due assisti per i gol della vittoria nerazzurra a Zamorano e Di Biagio. Contro la Juve, sempre per esempio, Recoba serve i due assist per i gol di Adriano nel pareggio a Torino, semifinale d'andata della Coppa Italia 2003/2004.
  3.  Recoba ha segnato poco in carriera. Falso. Recoba, in 710 partite, ha segnato, stando alle stime più basse, perché c'è controversia sui numeri, 198 gol, a chi scrive ne risultano di più ma non importa. Non sono pochi, anzi, per uno che ha giocato, nella sola Inter, seconda punta, centrocampista di fascia sinistra con Cuper, attaccante esterno con Zaccheroni e che, tantissime volte, è partito dalla panchina. Negli ultimi anni, poi, al Nacional, ha giocato stabilmente a centrocampo. E, come chiarito al punto precedente, un giocatore del tipo di Recoba, va valutato anche, e forse soprattutto, per gli assist che ha servito. Ai tanti soloni che si sono divertiti ad enumerare, tanto per dire, gli assist di Rui Costa, chiedo, ma quanti assist ha servito Recoba?
  4. Recoba non era un grande atleta. Falso. Recoba aveva una velocità, specialmente in progressione, straordinaria e tale da renderlo, nelle giornate di grazia, immarcabile: riguardate questo gol contro il Lecce nel 2002. Per Simeone, era addirittura, palla al piede, più veloce di Ronaldo. Che poi si allenasse poco, è un altro discorso.