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giovedì 30 agosto 2018

I dieci migliori goleador in attività

Ecco una classifica dei dieci migliori goleador in attività. Nemmeno un italiano, ca va sans dire.


  1. Cristiano Ronaldo            663 gol
  2. Lionel Messi                      632 gol
  3. Zlatan Ibrahimovic          504 gol
  4. Samuel Eto'o                     437 gol
  5. Luis Suarez                        428 gol
  6. Robert Lewandoski           392 gol
  7. Klaas Jan Huntelaar         388 gol
  8. Edinson Cavani                 372 gol
  9. Sergio Aguero                    369 gol
  10. Neymar                               337 gol
  11. Wayne Rooney                   337 gol

giovedì 19 ottobre 2017

Classifica dei primi 10 goleador in attività: Cristiano Ronaldo guida con 620 gol

Cristiano Ronaldo è arrivato a 620 gol tra i professionisti, primo tra i cannonieri che ancora giochino. Ecco la classifica dei primi dieci goleador in attività aggiornata ad oggi 19 ottobre 2017.


  1. Cristiano Ronaldo     620 gol
  2. Messi                        596 gol
  3. Ibrahimovic              487 gol
  4. David Villa               430 gol
  5. Eto'o                         405 gol
  6. Luis Suarez               396 gol
  7. Huntelaar                  375 gol
  8. Lewandowski           354 gol
  9. Aguero                      335 gol
  10. Rooney                     327 gol

giovedì 4 settembre 2014

Ibrahimovic con 50 gol diventa il capocannoniere assoluto della nazionale svedese. Per Ibra 373 gol in carriera

Doppietta all'Estonia ed Ibrahimovic tocca quota 50 gol con la nazionale svedese, di cui da tempo è capitano: un gol in più dei 49 di Rydell, leggendario attaccante degli anni '20 e '30. Ibrahimovic diventa così il capocannoniere assoluto della nazionale svedese. Per lui, vicino a compiere 33 anni, i gol in carriera diventano così 373. Segue classifica dei primi dieci goleador in attività. Ibrahimovic scavalca David Villa e sale al terzo posto.
  1. Cristiano Ronaldo 433 gol
  2. Messi 411 gol
  3. Ibrahimovic 373 gol
  4. David Villa 368 gol
  5. Eto'o 363 gol
  6. Del Piero 345 gol
  7. Huntelaar 330 gol
  8. Drogba 326 gol
  9. Ronaldinho 324 gol
  10. Totti 305 gol
  11. Klose 305 gol

domenica 17 agosto 2014

Ibrahimovic 368 gol in carriera

Brutto infortunio per Ibrahimovic nella seconda giornata del campionato francese 2014/15. L'asso svedese, in grande forma ed issatosi sino a 368 gol in carriera, rischia di restare a lungo lontano dal campo. Segue classifica dei primi dieci goleador in attività. Klose, dopo il mondiale, è salito all'undicesimo posto.
  1. Cristiano Ronaldo 432 gol
  2. Messi 409 gol
  3. Villa 368 gol
  4. Ibrahimovic 368 gol
  5. Eto'o 362 gol
  6. Del Piero 345 gol
  7. Huntelaar 330 gol
  8. Drogba 326 gol
  9. Ronaldinho 324 gol
  10. Totti 305 gol
  11. Klose 304 gol

sabato 22 marzo 2014

Mourinho strapazza Wenger: Chelsea - Arsenal finisce 6-0

Di questo passo l'ego, già piuttosto sviluppato, di Mourinho crescerà ancora. L'alsaziano Wenger, il Ferguson dell'Arsenal, da anni bersaglio delle puntute critiche del tecnico lusitano, ha conosciuto oggi una sconfitta dalle dimensioni imbarazzanti. Punteggio tennnistico, 6-0 per il Chelsea di Mourinho, che consolida il proprio primato in Premier League, in attesa che il Manchester City recuperi le partite che deve recuperare. Tre. E' stato Eto'o, poi infortunatosi, ad aprire le marcature, che così vecchio alla fine non è. Se risulta decisivo sia in campionato che in Champions. Dove, ai quarti di finale, il Chelsea dovrà vedersela con il Psg. Mourinho contro uno dei suoi pupilli, Ibrahimovic, che a 32 anni a mezzo ha raggiunto il vertice della propria carriera e cerca la consacrazione europea che ancora gli manca. Dal suo canto, Mourinho sa che le sue squadre mai sono state eliminate ai quarti di finale. Gli ingredienti di una grande sfida, per restringere il campo a loro due, ci sono tutti. 

mercoledì 26 febbraio 2014

Polemica Mancini - Mourinho e l'età di Eto'o

Mancini ha torto, nella polemica che lo sta opponendo a Mourinho. L'Inter del portoghese era altra cosa rispetto a quella di Mancini, considerata la qualità degli avversari e le vittorie ottenute. L'Inter di Mancini ha rimediato in Europa figuracce impensabili, penso soprattutto alle imbarazzanti eliminazioni patite con il Villareal ed il Valencia. Con Mourinho, è storia, l'Inter è tornata sul tetto d'Europa. Il resto è chiacchiera da bar. Quanto invece all'età di Eto'o, sulla quale Mourinho ha scherzosamente avanzato qualche dubbio, penso che Eto'o abbia l'età dichiarata, quasi 33 anni. Altrimenti non correrebbe come corre.

giovedì 7 novembre 2013

Eto'o 351 gol in carriera, terzo nella classifica dei primi dieci goleador in attività

Ha ripreso a funzionare il connubio Mourinho - Eto'o, che infiniti trofei, tre, addusse agli interisti nell'anno di grazia 2010: la parafrasi omerica è stata suggerita se non imposta dal ricordo del triplete. Al Chelsea, Eto'o, sotto la guida del tecnico portoghese, sta rapidamente ritrovando la forma dei tempi migliori, un poco appannata dai rigidi inverni russi. Doppietta ieri in Champions per Eto'o, che approda a 351 gol in carriera, terzo, dopo Cristiano Ronaldo e Messi tra i cannonieri in attività. Segue classifica dei primi dieci goleador in attività.
  1. Cristiano Ronaldo 396 gol
  2. Messi 377 gol
  3. Eto'o 352 gol
  4. Villa 345 gol
  5. Del Piero 337 gol
  6. Ibrahimovic  336 gol
  7. Huntelaar 319 gol
  8. Ronaldinho 316 gol
  9. Trezeguet 303 gol
  10. Totti 300 gol

mercoledì 11 settembre 2013

Classifica dei primi dieci goleador in attività

Ecco la classifica dei primi dieci goleador in attività  (si contano i gol con le squadre di club professionistiche, con la nazionale maggiore, con la nazionale olimpica e con la nazionale under 21). Beninteso, i gol si contano ma si pesano anche. Sicché va precisato che Cristiano Ronaldo come Totti ha segnato sempre giocando in campionati di massima serie, mentre Messi, come David Villa, ha segnato anche nelle serie minori in Spagna ad inizio carriera. Allo stesso modo, Del Piero ha segnato quattordici gol in un campionato minore come quello australiano, Ibra nella serie B svedese e via dicendo. Per le statistiche, valga comunque questa classifica, che invito a controllare e, se del caso, a correggere. * Aggiornamento all'1 dicembre 2013.
  1. Cristiano Ronaldo 400 gol
  2. Messi 377 gol
  3. Villa 359 gol
  4. Eto'o 352 gol
  5. Ibrahimovic 342 gol
  6. Del Piero 338 gol
  7. Drogba 319 gol
  8. Huntelaar 319 gol
  9. Ronaldinho 316 gol
  10. Trezeguet 303 gol
  11. Totti 300 gol



martedì 20 agosto 2013

Inter: torna Eto'o, asso da 347 gol in carriera? Oppure arriva Borriello?

Samuel Eto'o, eroe del triplete, tra i più grandi cannonieri della sua generazione, certamente il più prolifico con 347 gol in carriera fino ad ora, sarebbe pronto a rivestire la maglia dell'Inter. Ha un ingaggio altissimo, ma il suo cartellino di fatto non costerebbe alcunché. E' un grande campione, ma gli anni sono 32 ed Eto'o gioca ad altissimi livelli, questo è il punto, da più di dieci anni. Tutto sommato, considerate le sue qualità, tecniche ed agonistiche, l'Inter farebbe bene a riprenderlo. Credo, però, che faticherebbe non poco a coesistere con Palacio: le caratteristiche prevalenti dei due sono vicinissime. Eto'o, in senso assoluto, è più forte. Non mi dispiacerebbe se alla fine, sfumato il ritorno di Eto'o, arrivasse Borriello, che considero un campione con una carriera fino ad oggi al di sotto delle proprie possibilità. Borriello è un centravanti puro. Si obietterà: neppure lui è di primo pelo, perché ha solo un anno meno di Eto'o. E' vero: ma l'Inter di questi tempi non può mettersi a sottilizzare. Belfodil ed Icardi, al momento, non sono pronti, per quanto, in prospettiva, Icardi abbia le possibilità di farcela eccome.

lunedì 1 luglio 2013

Neymar è più forte di Messi

Lo scrivo da anni, posso confermarlo dopo la netta vittoria del Brasile sulla Spagna, nella Confederations Cup 2013. Nella notte italiana, è parso evidente che Neymar è, in questo momento, il più forte giocatore del mondo. E va da sé che Neymar è più forte di Messi. L'asso brasiliano non soltanto ha un dribbling funambolico, ma anche una fantasia, che non appartiene al calcio lineare e spartano di Messi. E, poi, diversamente da Messi che sempre imbrocchisce quando indossa la maglia dell'Argentina, Neymar è leader anche nel Brasile. Questa Confederations Cup, chiusa con quattro gol uno più bello dell'altro, ha consacrato il valore internazionale di Neymar. Soltanto, al suo posto, non sarei andato al Barcellona. Messi è calcisticamente molto egoista, tanto che nel tempo ha fatto fuori, Ronaldinho, Eto'o, Ibrahimovic. Neymar, già autore di 165 gol in carriera, dovrà lottare per farsi rispettare in campo.
Aggiornamento del 13 giugno 2014: dopo la doppietta, sia pure fortunata, nel debutto mondiali di ieri contro la Croazia, mi debbo ripetere. Neymar è più forte di Messi. Ha una varietà di colpi e di giocare sconosciuta all'asso argentino. E, quel che più conta, sa gestire la pressione che invece Messi ha sempre sofferto con l'Argentina.

giovedì 31 gennaio 2013

La nuova Inter: Kovacic, Kuzmanovic e Schelotto

Era dall'estate 2009, che l'Inter non operava con tanta abbondanza sul mercato. Allora, arrivarono campioni conosciuti ed affermati, come Eto'o, Sneijder, Milito, Luci oltre a Thiago Motta: Mourinho avrebbe raccolto con il triplete i frutti di una semina tanto copiosa e la partenza di Ibrahiomovic per il Barcellona fu dimenticata nel giro di pochi giorni. Ieri, 30 gennaio 2013, l'Inter ha ingaggiato quattro centrocampisti quattro, a dimostrazione che il centrocampo nerazzurro, formato da troppi giocatori in odore di pensione, aveva bisogno di una rivoluzione. soltanto che i nomi sono meno altisonanti di allora. Kuzmanovic, già alla Fiorentina, arriva dallo Stoccarda, ha buon fisico e discreti piedi, ma non è un campione. Lo stesso dicasi per Schelotto, ala di ruolo, che arriva dall'Atalanta, molta corsa, altrattettanta esuberanza, ma i suoi cross non sono quelli di Figo anni '90. Più interessante è il diciottenne croato, Kovacic. Dalle poche immagini di repertorio che circolano in rete, mi è sembrato di riconoscere in lui un potenziale fuoriclasse, che eccelle almeno in un fondamentale, ultimamente trascurato, il dribbling. Gioca da regista e per questo ruolo, per impararne tempi, modi ed astuzie, occorre tempo. Ma, insomma, la qualità tecnica sembra di primissimo ordine. Tanto più che mi pare capace anche di grandi accelerazioni e non va a terra alla prima spinta. L'Inter punti su di lui, da subito. Forse, questa volta, la scelta è indovinata. Sarebbe ora, peraltro. Sogno, a partire da domenica, un'Inter con Zanetti e Cambiasso a scaldare la panchina.

lunedì 29 ottobre 2012

I dieci migliori attaccanti (ali sinistre) della storia

Per completare la formazione della storia del calcio, manca l'ultimo ruolo, che indico nell'attaccante - ala sinistra, ruolo ibrido per definizione, nel quale per ragioni di comodità, andrò a contare giocatori fra loro molto diversi, ma, insomma, il calcio non è una scienza esatta e molto dipende dal modulo. In questa classifica, lo chiarisco in previsione di ragionevoli critiche, voglio inserire quei giocatori d'attacco, abituati a partire dalla fascia, soprattutto da quella sinistra. Seconde punte alcune volte, ali sinistre dal gol facile altre volte. Nessun dubbio, sul primo posto, assegnato a Puskas. Segue la classifica dei primi dieci (ora estesa i primi 37). Cosa ne pensate?
*Aggiornamento del 10 gennaio 2024.

  1. Puskas
  2. Rummenigge
  3. Cristiano Ronaldo
  4. Rivelino
  5. Sivori
  6. Neymar
  7. Czibor
  8. Nyers
  9. Riva
  10. Raul Gonzalez Blanco
  11. Giggs
  12. Schevchenko
  13. Ribery
  14. Rensenbrink
  15. Corso
  16. Henry
  17. Gento
  18. Orsi
  19. Cantona
  20. Recoba
  21. Dzajic
  22. Gareth Bale
  23. Piet Keizer
  24. Rivaldo
  25. Nedved
  26. Blochin
  27. Zagallo
  28. Stoichkov
  29. David Villa
  30. Eder (Brasile 1982)
  31. John Robertson
  32. Overmars
  33. Ginola
  34. Di Canio
  35. Barnes
  36. Perisic
  37. Insigne

martedì 26 giugno 2012

Drogba al Barcellona

Dopo una stagione senza successi eccellenti, i blaugrana ripartono da Drogba, 34 primavere, che sembrava destinato, dopo l'impresa di Champions, a vivere il tramonto della carriera sotto il sole della Cina, a Shangai. Niente da fare, la Cina non è poi così vicina, e Drogba ha ancora voglia di cimentarsi con il grande calcio, forse per non fare la fine di Eto'o, caduto nel dimenticatoio dopo la fuga, pagatissima, nella Russia profonda ma anonima. Il Barca, dal canto suo, sa che le difese avversarie stanno cominciando a trovare le contromisure al titic-titoc, sicché uno che faccia saltare il fortino difensivo, con forza, irruenza, coraggio ed acrobazia, serve eccome. Ci provarono con Ibra, troppo primadonna, ora ci provano con Drogba. Secondo me, nonostante l'età dell'ivoriano, la mossa sarà vincente.

giovedì 19 aprile 2012

Forlan e Branca via dall'Inter

Forlan deve lasciare l'Inter. Perché ha avuto un rendimento scadente, che dimostra ingiustificato il suo ricchissimo ingaggio. Avere pensato di sostituire un asso come Eto'o con un giocatore a fine carriera come Forlan è la prova della confusione che regna in casa Inter. Branca, intanto, oggi duramente attaccato da Muntari in un'intervista concessa al Corriere della Sera, seguita a rimanere al suo posto. Ed invece dovrebbe andarsene insieme a Forlan, che lo stesso Branca ha inspiegabilmente voluto all'Inter. Non sono i soli responsabili, Branca e Forlan, ma certamente i simboli della stagione fallimentare dell'Inter. Moratti ne tragga le dovute conseguenze.

martedì 27 marzo 2012

Ranieri esonerato, Branca licenziato

Ranieri è stato finalmente esonerato. Ora, va licenziato Branca. Responsabile primo dell'impoverimento di una squadra leggendaria. In un anno e mezzo, ha avallato le partenze di Balotelli, Eto'o e Thiago Motta, illudendosi di sostituirli con Forlan, Alvarez e Palombo. Ha sperperato il patrimonio tecnico proveniente dalla primavera nerazzurra: si pensi alle cessioni di Destro e Santon, cui sono stati preferiti Jonathan e Castaignos. Via Ranieri, ripeto, va subito licenziato Branca. A Stramaccioni si affianchi Oriali.

lunedì 19 marzo 2012

Branca via dall'Inter. Ranieri va esonerato

Il caso di Branca merita di essere studiato. Giocatore di qualche talento, ma lontanissimo dall'essere un campione, arrivò all'Inter nel 1995, stagione in corso, al posto di Delvecchio. Fece una buona stagione, nella quale, manco a dirlo, l'Inter vinse niente. L'anno dopo, giocò meno e segnò meno. Infine, nel corso della stagione 1997/98, l'anno di Ronaldo per intenderci, se ne andò. Non rimpianto. Salvo tornare anni dopo con incarichi dirigenziali. Perché? Come dirigente non aveva esperienza. Nella storia dell'Inter aveva contato poco, perché fu chiamato ad occuparsi di mercato? Prima con Oriali, poi, da un anno e mezzo, da solo. Ed i risultati si sono visti. Via Balotelli, Santon, Eto'o e Thiago Motta, dentro Coutinho, Kharja, Alvarez, Jonathan, Palombo e poi Poli e Guarin arrivati infortunati, Forlan, arrivato, e già bastava, senza neppure poter disputare il girone di Champions: ma questa, forse, è stata una fortuna. Non ne ha imbroccata una. Ha dissipato il patrimonio tecnico dell'Inter, non ha strategia e naviga a vista. Branca deve andare via dall'Inter subito, assieme a Ranieri, che non sa ripetere altro che il solito ritornello triste: è una stagione storta. Branca e Ranieri non sono all'altezza del compito. Chiunque altro al loro posto si sarebbe dimesso.

venerdì 16 marzo 2012

Milan - Barcellona ai quarti: vedremo quanto vale Ibrahimovic

Cedere il cartellino di Ibrahimovic al Barca, nel 2009, resta il più grande affare della presidenza Moratti. Eto'o e 50 milioni di euro in cambio permisero la costruzione dell'Inter del triplete, che superò proprio i bluagrana in semifinale di Champions: Ibra giocò male all'andata ed al ritorno. E fu lasciato partire, nel 2010, dal Barcellona senza grandi rimpianti. Troppo solista lo svedese per suonare nell'orchestra catalano, dove c'era spazio per un solo primo violino, Messi. Ora, il Milan affronterà, contro pronostico, il Barca nei quarti. Ibrahimovic, mai a segno dopo gli ottavi in Champions, sfiderà il suo passato. Quanto vale a livello internazionale? Può aspirare al pallone d'oro 2012? Le due partite con il Barca ci daranno la risposta. Che, per me, anticipo, è negativa.

lunedì 27 febbraio 2012

La crisi dell'Inter: Ranieri esonerato, Branca licenziato

Ranieri va immediatamente esonerato: la sua faccia ormai ha una sola espressione, quella della rassegnazione alla sconfitta. Ne va della gloriosa storia dell'Inter. Ma, prima di esonerare Ranieri, il che va fatto subito, bisogna licenziare Branca. L'uomo che ha lasciato andare Santon, puntando su Jonathan e Faraoni, che ha lasciato andare Eto'o, pensando di sostituirlo con Forlan, che ha lasciato andare Thiago Motta, ingaggiando Palombo. Che ha scambiato Alvarez per un fuoriclasse, che non ha cercato alternative agli "scoppiati" Zanetti, Stankovic e Cambiasso. Branca è, vistosamente, palesemente, indiscutibilmente, inadeguato al ruolo. Sicché, senza perdere altro tempo, sia licenziato Branca, sia esonerato Ranieri. Siano panchinati i senatori sfiatati.

martedì 21 febbraio 2012

Eto'o, Thiago Motta e la smobilitazione dell'Inter

Thiago Motta ha da poco dichiarato che la fine del magico ciclo del "triplete" si è consumata con la partenza di Eto'o, il fuoriclasse della squadra, il giocatore capace di decidere da solo le partite, l'autore, la scorsa stagione, di 37 reti. Motta non ha torto. E non perché Eto'o non potesse partire. Nel 2009, ad esempio, andò via un totem come Ibrahimovic, ma l'Inter capitalizzò la cessione del suo cartellino, ingaggiando proprio Motta, Milito, Sneijder e lo stesso grandissimo Eto'o. Che, invece, quest'estate, non è stato sostituito con un campione di pari forza. Anzi, l'Inter ha virato su Forlan, lo scorso anno appena otto gol nel campionato con le peggiori difese d'Europa, quello spagnolo. Ecco il punto. Per la verità, già nel 2010 era andato via Balotelli, mai rimpiazzato. A gennaio 2012, Thiago Motta, evidentemente non molto attaccato ai colori nerazzurri, di fronte ad una mancata campagna di rafforzamento, ha preferito i soldi del Psg ed è andato via a propria volta. L'Inter è stata smobilitata, smembrata, invecchiata. In una parola, indebolita. Thiago Motta l'ha detto chiaramente. Ed il brutto è che non si può dargli tolto. Sono i grandi campioni, non il sopravvalutato gruppo, a determinare le grandi vittorie. E quando i grandi campioni se ne vanno, tutto il gruppo ne risente. Per il resto, tutte chiacchiere.

martedì 7 febbraio 2012

Tutti gli errori dell'Inter, cominciando da Zanetti e Cambiasso

C'è un articolo, sul sito del Corriere della Sera, che illustra molto bene le origini remote della catastrofica sconfitta patita dall'Inter contro la Roma. Errori di programmazione e di prospettiva, di sopravvalutazione del gruppo storico, meno vincente, aggiungo, di quanto si pensi. Perché, torno sempre lì, Zanetti sta nell'Inter da 16 anni e mezzo, e lo ricordo portare la palla senza costrutto nella seconda metà degli anni '90. Lo ricordo ai margini dell'Inter di Simoni, lo ricordo rinato con Cuper, da terzino destro, ma anche, sempre con Cuper, dribblato in pochi centimetri da Cesar, che servì Simone Inzaghi per il gol, quello del 4-2, che seppellì definitivamente il sogno dello scudetto del 2002. Lo ricordo sempre terzino, sfiatato, con Mancini allenatore, fino a quando, nel 2006, arrivò Maicon ed allora Zanetti passò in mediana, vivendo le quattro stagioni migliori della carriera, con Mancini stesso e poi con Mourinho. Ricordo tutto questo, per dire, che Zanetti è uno dei giocatori meno decisivi della storia dell'Inter, uno che ha giocato tantissimo, più di tutti, che ha avuto la fortuna di giocare con grandissimi campioni, ed alla fine anche di vincere. Ma, gli scudetti del 2007 e del 2008 furono più di Ibra che suoi. Come le vittorie del triplete furono più di Milito, Sneijder ed Eto'o, oltre che di Mourinho, che sue. Il discorso fatto per Zanetti vale anche per Cambiasso, altro giocatore fortunatissimo ad incrociare una delle epoche migliori della storia nerazzurra. L'Inter, oggi, è ostaggio delle loro decisioni, del loro clan argentino, della lora miopia calcistica, che li rende ostinati difensori di se stessi, sebbene non ce la facciano più a giocare ad alti livelli. Se l'Inter è in difficoltà, è anche colpa loro, del loro fortissimo istinto di conservazione, oltre che degli errori grossolani di mercato compiuti da Branca.