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mercoledì 1 luglio 2020

Inter-Brescia: 6-0

Tre punti obbligatori, questa sera, contro il Brescia ultimo in classifica. L'Inter non ha alternative alla vittoria. Ed uno sguardo, appena ridato al calendario, aumenta il rimpianto per lo sciagurato pareggio allo scadere contro il Sassuolo. Si dirà: la Lazio non molla. Vero. Ma, giocherà contro il Milan senza Immobile e Caicedo. Si aggiungerà che la Juve è in ripresa, che Dybala segna gol decisivi e che Cristiano Ronaldo - al tiro è sempre il migliore in circolazione - è Cristiano Ronaldo. Vero. Ma affronterà in serie un Toro disperato, Milan e Atalanta. L'Inter, con più attenzione e meno errori gratuiti, avrebbe ancora potuto essere in corsa per il titolo. E penso che abbia il dover di giocare pensando di esserlo ancora. Persino contro l'evidenza della classifica. Nei chilometri finali della Milano-Sanremo 1992, nessuno, a parte Kelly, pensava che Argentin potesse perdere una corsa ormai sua. Vinse Kelly.

La cronaca.
L'Inter schiera: Handanovic, D'Ambrosio, De Vrij, Bastoni, Moses, Barella, Borja Valero, Gagliardini, Young, Lautaro, Sanchez.

Partita dominata dai nerazzurri. Anche perché il Brescia di più non può. Moses mostra di essere più duttile e più efficace e più incisivo di Candreva. Il centrocampo a tre è più solido. Si gioca sotto ritmo, il che agevola il compito di Borja Valero. Segnano Young, Sanchez su rigore e D'Ambrosio nel primo tempo; Gagliardini e i subentrati Eriksen e Candreva nella ripresa. Vittoria dovuta ma nettissima. Ancora una prova opaca, però, per un indolente Lautaro Martinez.

martedì 14 gennaio 2020

Inter-Cagliari: 4-1. Lukaku (2), Borja Valero, Ranocchia

Sono le partite di Lukaku. E Lukaku segna una doppietta contro il Cagliari negli ottavi di finale di Coppa Italia. A rete, per l'Inter, anche Borja Valero e Ranocchia. Il gol cagliaritano della bandiera è di Oliva. Si fa apprezzare Esposito, subentrato al rientrante Sanchez, per un paio di numeri di alta scuola nel finale di partita. Inter ai quarti.

domenica 15 dicembre 2019

Fiorentina-Inter: 1-1. Borja Valero, Vlahovic

Inter presto in vantaggio con un gran gol di Borja Valero: una di quelle giocate che faceva, guarda caso, ai tempi della Fiorentina. Nella ripresa, il subentrato Benassi costringe Handanovic ad una grande parata. Lukaku si divora un gol davanti al portiere, come contro il Barca: aveva almeno avuto il merito di costruirsi l'occasione. Esce Lautaro, ammonito, per Politano. Esordio per Agoumè, che rileva Borja Valero, oggi migliore in campo. Vlahovic nel recupero pareggia. Errore di un irriconoscibile Godin nella metà campo avversaria. Vlahovic s'invola sulla fascia sinistra viola, Skriniar lo accompagna gentilmente nella propria area. Partita gettata via da Conte con i cambi: impatto disastroso di Politano e Godin. Poi, hanno pesato gli errori di Lukaku e Skriniar. Inter raggiunta in cima alla classifica dalla Juve.

mercoledì 27 novembre 2019

Slavia Praga - Inter: 1-3. Lautaro (2), Lukaku!

Slavia Praga - Inter: ore 21:00.
Partita decisiva, stasera, sul campo dello Slavia Praga, per l'Inter, che cerca di tenere accese le speranze di qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Dopo un avvio incerto, funestato dalle due sconfitte esterne contro Barcellona e Borussia Dortmund, quest'ultima dopo aver sprecato un doppio vantaggio, ma, soprattutto dal pareggio casalingo proprio contro lo Slavia Praga. L'Inter dovrà fare a meno di Sensi e Barella, probabile l'impiego dal primo minuto di Borja Valero.
La cronaca: Slavia Praga arrembante, Inter guardinga.  Un contropiede di Lukaku, che resiste a due cariche, è concluso da una splendida girata di Lautaro Martinez, per il vantaggio nerazzurro. L'Inter raddoppia anche, ma il gol di Lukaku viene annullato dopo intervento del Var, che sanziona un precedente intervento di De Vrij. Rigore, che Handanovic, figuriamoci!, non para: 1-1. Si va al riposo. Nella ripresa, l'Inter è più pericolosa. Centra due traverse, con Lukaku e Brozovic. Entrano Gagliardini e Lazaro per Borja Valero e Biraghi. Al 77' brutto errore di Lautaro, che spreca davanti al portiere. Entra Sebastiano Esposito per Vecino. Lukaku segna il gol della liberazione, dopo aver saltato il portiere. Poi ancora Lautaro, con volée sontuosa dopo raffinato assist di esterno mancino di un Lukaku in stato di grazia.   

lunedì 19 febbraio 2018

Inter: le ragioni di una lunga crisi (in 5 punti)

Nove punti in dieci giornate sarebbero costati la panchina a qualunque altro allenatore. Spalletti resta in sella per i risultati delle prime quindici partite di serie A, per la mancanza di alternative e per il ricco contratto che lo lega all'Inter. Epperò, qualche colpa ce l'ha. Una crisi, questa dell'Inter, davvero preoccupante. Andiamo con ordine:

  1. Nelle prime 15 giornate, Icardi ha segnato 16 gol, Perisic sette. Impensabile che potessero continuare a quei ritmi. Eppure Spalletti non ha immaginato contromisure ad un loro prevedibile calo di rendimento. 
  2. L'Inter aveva giocato sempre al 100% delle proprie possibilità, raccogliendo, qui e là, anche la mano della buona sorte. Impensabile poter tenere sempre così alta la tensione nervosa, impensabile che continuasse l'assistenza della fortuna. Spalletti avrebbe dovuto lavorare di più sulle soluzioni offensive. Invece un solo schema: cross dalle fasce. Gli avversari l'hanno capito.
  3. A gennaio, sarebbe stato necessario intervenire. Con un centrocampista capace d'inserirsi e di segnare, per esempio Ramires, e con un trequartista capace di accendere la luce sulla trequarti. Anche contro il Genoa, l'Inter ha tenuto il pallone più degli avversari. Ma, arrivata negli ultimi 30 metri, non sapeva che fare. Quanto sarebbe servito Pastore, specialmente ora che non c'è Perisic a saltare l'uomo, che Candreva è sparito, che Borja Valero, ma non è più una novità, cammina. E qui ci sono le colpe di Suning. 
  4. Nelle ultime dieci partite, l'Inter ha segnato la miseria di 7 gol. Due Icardi, nessuno Perisic (cfr. punto 1). Candreva ha avuto un tracollo. Per di più la difesa ha cominciato a subire quello che priva evitava. Sarebbe stato saggio virare su un 4-4-2, in nome del vecchio motto di Sir Chapman: safety first. Spalletti non l'ha fatto. Insistendo con un 4-2-3-1, per il quale mancano gli interpreti e che la squadra non regge. Ora, la difesa sta subendo un gol a partita.
  5. Poi, ci sono i nodi irrisolti. A sinistra, Spalletti aveva scelto, e bene, Santon. E' bastata la partita sfortunata contro l'Udinese, per mettere tutto in discussione. Eppure la crisi era iniziata contro il Pordenone. E Santon non aveva giocato. Le altre tre sconfitte, Sassuolo, Milan in Coppa Italia e Genoa, hanno visto Santon in panchina. Hanno giocato Nagatomo, finalmente andato via, Dalbert, Cancelo e D'Ambrosio a sinistra. Tutti male, alcuni malissimo. Handanovic, per me da sempre non da Inter, da sempre trafitto da gol evitabili, al netto di qualche parata più spettacolare che difficile, ha sulla coscienza diversi punti persi, diversi gol presi. Compreso quello di El Shaarawi contro la Roma. Sono anni che va così. Come D'Ambrosio, la cui cifra tecnica è compatibile, al massimo, con la serie C. Aver puntato su di loro, ancora, è stato un errore di Spalletti. Come aver impiegato mesi a panchinare Candreva, poi tornato titolare, purtroppo, contro il Genoa. Stesso discorso per Borja Valero. Emmers, già oggi, è due volte più forte.


lunedì 22 gennaio 2018

I problemi dell'Inter di Spalletti e di Suning

Nelle ultime partite di campionato, l'Inter ha segnato la miseria di 3 gol, nessuno contro la Juve, uno contro l'Udinese, nessuno contro il Sassuolo, nessuno contro la Lazio, uno contro la Fiorentina, uno contro la Roma. Tre gol in sei partite. Ed ancora si perde tempo a rovistare tra errori difensivi individuali, veri o presunti. Segnando così poco, non si fa strada. Il problema dell'Inter, numeri alla mano, è la monotonia di un gioco privo di alternative a quello sulle fasce, dove, peraltro, Candreva non salta l'uomo nemmeno per sbaglio e Perisic vive un lungo letargo. Né Icardi, fortissimo in area, ha il fisico per reggere da solo il peso dell'attacco. Ieri, lanciato verso la porta, si è fatto rimontare e stringere da Fazio e Manolas. Ronaldo li avrebbe lasciati sul posto, Adriano, come Vieri, li avrebbe fatti rimbalzare. Milito li avrebbe mandati a sbattere con una finta. Icardi, pur fisicamente tosto, non è dominante rispetto a difensori cui ceda centimetri e chili, quasi tutti, né ha un gran dribbling, anzi. E così, se non servito faccia alla porta, in area, viene facilmente fermato. Tutta la fase di costruzione del gioco nerazzurro, poi, è sterile. Gagliardini, che andrebbe bene in un centrocampo a 3, stenta in quello spallettiano a 2. Borja Valero, privo di uno scatto degno di questo nome, non può fare il trequartista. Meglio quando gioca più indietro. Per questa ragione, pensavo e penso che Ramires avrebbe fatto e farebbe comodo. Ha il cambio di passo, per dare altro ritmo ad una manovra altrimenti troppo compassata. Anche Rafinha può tornare utile: la sua cifra tecnica, al netto di una condizione atletica da ritrovare, è altissima. Ma, soprattutto, Rafinha e Ramires hanno una personalità che manca a molti interpreti attuali dell'Inter di Spalletti. Suning si dia una mossa. Ramires serve. E, forse, servirebbe anche Sturridge.

lunedì 8 gennaio 2018

Ramires è il rinforzo che serve all'Inter

E' Ramires il rinforzo di cui l'Inter ha bisogno. E non solo perché tesserato con una società del gruppo Suning. Il centrocampo attuale dell'Inter manca di rapidità e di brillantezza. Borja Valero porta palla, lo stesso fa Gagliardini. Vecino è l'unico che saprebbe inserirsi, ma ha struttura pesante ed è soggetto a cali di forma. Ramires è rapido di gambe, ha tecnica tipicamente brasiliania ma sa anche contrastare. Ha gli strappi che servirebbero a svegliare il letargico centrocampo nerazzurro. Poi, fosse possibile, proverei anche a prendere Pastore, che, dietro Icardi, potrebbe fare la differenza. Ma, quella del Psg è una bottega cara.

domenica 5 novembre 2017

Inter-Torino1-1: due punti persi

Spalletti sbaglia ad insistere con la solita formazione. Sempre bene non può andare. Nagatomo, tra i peggiori in campo, lascia, come Miranda, un'autostrada a Iago Falque. Gol del Torino. Prima e dopo Inter meno fluida del solito e troppi errori di mira o di tempo di Icardi. Non da lui. Anche una traversa dell'ottimo Vecino. Borja Valero dura un'ora. Il pareggio viene da un gol di Eder, smarcato a un metro dalla porta da Icardi, che non se la sente di tirare. In ombra Perisic. Finisce 1-1. L'Inter ha perso due punti. Anche Spalletti ha le sue colpe.

lunedì 30 ottobre 2017

Verona-Inter 1-2: decide Perisic

Inquietante passo indietro sul piano del gioco. Il Verona si chiude e riparte. Cerci sembra Robben. Borja Valero porta l'Inter in vantaggio. Ma la squadra di Spalletti è spaesata ed un errore di D'Ambrosio ed Handanovic provoca il rigore, trasformato dal subentrato Pazzini. Da un angolo, complice la difesa del Verona,  scaturisce il gran gol di Perisic. Vittoria sofferta. Troppo. Restano i tre punti. L'Inter risale al secondo posto della classifica.

sabato 26 agosto 2017

Roma-Inter 1-3: Icardi guida la rimonta

Brutto primo tempo e disastrosa la catena di destra dell'Inter, formata da D'Ambrosio e Candreva. Dzeko porta in vantaggio la Roma. Che non arrotonda il vantaggio per via dei pali, tre, colpiti. Nella ripresa fuori l'ineffabile Nagatomo e dentro Dalbert, che risulterà decisivo con due salvataggi difensivi. L'Inter, che guadagna con la regia di Borja Valero arretrato al posto di uno spento Gagliardini, sostituito da Joao Mario, trova il pareggio con un grande Icardi, che poi raddoppia ispirato da Perisic, tornato dirompente dopo un primo tempo da vacanze termali. Il 3-1 per l'Inter di Spalletti lo firma Vecino. Che è un grande giocatore. Come ripeto da tempo. Vittoria importante, cui, per la verità, non è stata estranea la fortuna.

giovedì 17 agosto 2017

Perché Spalletti dovrebbe giocare con la difesa a tre

Mai così polemici, negli ultimi anni, i tifosi nerazzurri sulla campagna di rafforzamento della squadra. Eppure mi pare che qualche buon innesto sia stato compiuto. Borja Valero ha la personalità e l'esperienza del comandante. Potrà essere decisivo. Vecino ha la corsa di Berti ed un tiro notevole, Gagliardini, dopo la flessione conosciuta durante gli ultimi due mesi della passata stagione, ha i mezzi per imporsi come un centrocampista di caratura internazionale. Dalbert lo conosco poco, Cancelo, dovesse arrivare, potrebbe sostituire Candreva, da tempo sfiatato, a destra: lo vedo più ala che terzino. Detto questo, Spalletti farebbe bene a virare su una difesa a tre. Con Santon mezzo destro, Skriniar centrale, ha il carattere ed il tempismo necessari al ruolo, e Miranda (o Mangala) mezzo sinistro. Cancelo e Dalbert potrebbero giocare senza i vincoli del ruolo di terzino. Poi tre centrocampisti liberi anche di scambiarsi ruoli e posizioni: Borja Valero, Vecino e Gagliardini. Davanti Icardi con il supporto di Perisic, libero da compiti di rientro. E Pinamonti, che è fortissimo, in rampa di lancio. Oltre a Schick, dovesse arrivare. Per me, quest'Inter è forte ed equilibrata. E non dovrebbe fallire, a tenersi prudenti nel pronostico, la qualificazione alla prossima Champions League.

mercoledì 19 luglio 2017

Troppo scetticismo sulla nuova Inter

Borja Valero è forte. Ed anche Vecino lo è. Lo conosco dai tempi del Nacional Montevideo di Recoba. Ha forza fisica, tecnica pregevole e, diversamente da Kondogbia, gioca sempre a testa alta. Ciò non toglie che l'Inter abbia bisogno anche di altri rinforzi. Di una o due ali di valore.Due, se Perisic dovesse partire per Manchester. Keita, per cominciare, andrebbe benissimo. Pertanto, mi pare che lo scetticismo dei tifosi sia esagerato. Credo che alla fine del mercato salterà fuori un'Inter competitiva.

martedì 27 giugno 2017

L'Inter di Spalletti ed il mercato che non decolla

Ragioni di bilancio sarebbero dietro alla lentezza snervante della campagna di rinforzamento dell'Inter di Spalletti. Banega andrà via, al Siviglia. Jovetic forse alla Roma. Peccato che nessuno cerchi Nagatomo e D'Ambrosio. In bilico Perisic, l'Inter segue Bernardeschi, che ho elogiato più volte e che non vorrei finisse alla Juve. Borja Valero, dovesse arrivare, sarebbe un ottimo rinforzo. Per l'esperienza, la tecnica e la personalità. Certo che la tifoseria vorrebbe, da una proprietà così ricca, un colpo ad effetto, come quello, ineguagliato, di Ronaldo nel 1997.

domenica 15 dicembre 2013

Juve sempre al comando, risale la Fiorentina, Klose rianima la Lazio

La Juve travolge il Sassuolo: mattatore Tevez che qualche solone sulla grande stampa aveva frettolosamente giudicato a fine carriera la scorsa estate. Quando si dice la chiaroveggenza! Bella prova della Fiorentina, trascinata dal miglior regista della serie A, Borja Valero, e dall'estro silenzioso di Giuseppe Rossi, 13 gol in campionato e sempre più capocannoniere. Da segnalare la doppietta di Klose che rianima la Lazio, senza tuttavia spegnere le polemiche attorno a Petkovic ed al suo futuro. Klose ha in testa i mondiali in Brasile, è vero ed è anche comprensibile. Ma, quando gioca, la Lazio è un'altra squadra. Non soltanto per i gol che segna, ma per i palloni che difende, per i movimenti che compie, ora in profondità ora in ripiegamento. Le sue partite andrebbero mostrate nelle scuole calcio: così gioca un grande centravanti.

martedì 3 dicembre 2013

Seria A 2013/14: il punto della 14^ giornata

Vittorie per Napoli e Fiorentina nei posticipi di ieri sera. Gol a grappoli a Roma come a Firenze. La squadra di Montella, trascinata dal miglior regista del campionato, lo spagnolo Borja Valero, autore di una doppietta, doma un buon Verona ed agguanta l'Inter al quarto posto. Il Napoli espugna l'Olimpico contro una Lazio dimessa, con Higuain tornato in grande forma, Pandev ed il solito, chirurgico, Callejon. La Roma, domenica, ha colto il quarto pareggio consecutivo che, nell'era dei 3 punti per vittoria, penalizza eccome la sua classifica: manca Totti e la sua lucida regia offensiva. Ne ha approfittato la Juventus, che ha battuto l'Udinese con gol di Llorente, superstite della categoria dei centravanti classici, che da 30 anni a questa parte è sempre a rischio di estinzione. A questo punto, i bianconeri tornano a proporsi come i grandi favoriti per la vittoria dello scudetto. A Roma e Napoli il compito, arduo, di costituire un'alternativa al dominio bianconero. Da segnalare infine la bella prova di Kakà nel successo del Milan a Catania: il profumo di mondiale casalingo ha risvegliato la classe della mezzala rossonera, finita in letargo a Madrid. Alle volte, funzionano anche i cavalli di ritorno.

lunedì 12 novembre 2012

Quagliarella brilla nella Juve, De Rossi inguaia la Roma. Infinita la crisi del Milan, Cavani trascina il Napoli

Assorbita la sconfitta casalinga con l'Inter, la Juve, grazie ad un grande Quagliarella, maramaldeggia a Pescara. Confermando l'inadeguatezza tecnica di un campionato a 20 squadre, troppe. Tornare, non dico a 16, ma, almeno a 18 squadre, sarebbe necessario per restituire competitività ed attendibilità alla massima serie italiana. La Lazio vince, con pieno merito, il derby di Roma. Segna Klose, formidabile, come al solito. Hernanes è il miglior centrocampista del campionato. Quale fu, per qualche tempo, De Rossi. Oggi divenuto un peso per la Roma. La sua espulsione ha deciso la partita di ieri e, probabilmente, scritto la parola fine sulla sua carriera in giallorosso. Troppo lento e compassato per brillare nel centrocampo di Zeman. Resta un mistero Piris: sempre fuori posizione, sempre approssimativo negli interventi difensivi. Ha sulla coscienza molti gol subiti dalla Roma in questa stagione. Infinita la crisi del Milan, superato da un bella Fiorentina al Meazza. Borja Valero è un grande regista. Allegri sarà esonerato. Si tratta soltanto di capire quando. Rimonta vincente, infine, per il Napoli contro il Genoa. Cavani, in questo momento, è il più forte attaccante del mondo. Tecnico, sì, ma anche agonisticamente feroce. Un asso. Juve, Inter e Napoli si giocheranno lo scudetto fino alla fine.

domenica 4 novembre 2012

Il Milan di El Shaarawi capocannoniere risorge con il Chievo, travolta la Lazio a Catania, appena un punto per il Napoli

Juve prima, Inter ad un punto, Napoli terzo a cinque punti. Sì, perché gli uomini di Mazzarri non capitalizzano la grande mole di gioco prodotta contro il Torino e si fanno raggiungere sul pareggio dai granata. Capitola la Lazio sul difficilissimo campo del Catania, ma, il 4-0 finale sa troppo di disfatta. Klose fa sentire tremendamente la sua assenza. Bella vittoria della Fiorentina di Montella, con Jovetic leader, Toni cannoniere ritrovato, e Borja Valero regista, il giocatore più tecnico del campionato dopo Totti e Cassano. Risorge, infine, il Milan contro il Chievo: El Shaarawi, in gol, si conferma capocannoniere. La notizia, però, è la definitiva maturazione di Montolivo che comanda il gioco con la sicurezza di un veterano, qual è del resto, e segna di nuovo. Fra poco più di un'ora, la Roma sfiderà il Palermo. Zeman sa di non poter più sbagliare.